Mozziconi di sigaretta, da rifiuto a risorsa
(Rinnovabili.it) – Dalle aree urbane alle spiagge, uno dei rifiuti più diffusi è rappresentato dai mozziconi di sigaretta: scarti non biodegradabili e responsabili di impatti negativi su ambiente, salute pubblica ed economia. Secondo un studio pubblicato sul “Tobacco Control Journal” da Schneider, i rifiuti derivanti dall’uso di sigarette rappresentano ad oggi circa il 22 – 36% di tutti quelli normalmente visibili. Non è quindi un caso se negli anni siano stati avviati diversi studi e progetti focalizzati proprio sul recupero dei mozziconi, incapsulati nell’asfalto per trattenerne i prodotti chimici e migliorare le prestazioni del materiale, miscelati con terra e sabbia per la produzione di mattoni super isolanti e, addirittura, riciclati in materiale plastico.
L’ultima idea, per lo meno dal punto di vista temporale, ne prevede invece la trasformazione in substrato inerte, cioè in una base biodegradabile per la coltivazione, da parte dei vivaisti, di piante ornamentali e di arbusti, con la possibilità di ricavarne, attraverso l’uso di particolari alghe, biocarburanti ecologici. Questo perlomeno è l’obiettivo del progetto sperimentale Focus (Filter of Cigarettes reUse Safely), avviato nelle scorse settimane e dalla durata di circa tre anni, è promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, l’Istituto sugli ecosistemi terrestri del Cnr, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentarie Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit.
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In pratica: i mozziconi di sigaretta gettati dai cittadini di Capannori, in provincia di Lucca, saranno recuperati, opportunamente trattati (bisognerà per esempio separare le diverse componenti biodegradabili) ed infine trasformati in substrato inerte per la coltivazione.
“Nel dettaglio – spiega Lorenzo Guglielminetti, coordinatore del progetto – si prevede di riutilizzare i residui delle sigarette come substrato inerte per la crescita di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica. Inizialmente dovranno essere individuate le migliori tecniche di preparazione del materiale inerte. I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili (carta e tabacco) e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all’uso proposto. Ottenuto il substrato inerte adeguato saranno condotte prove di germinazione di molte specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale.”
Non si butta via niente: tramite l’uso di alghe, si tenterà infatti di decontaminare anche le acque di lavaggio dei filtri, con contestuale produzione di biomassa utilizzabile per la produzione di energia.
“Diverse specie di micro-alghe – ha aggiunto Guglielminetti – saranno poi testate sui residui prodotti dal processo. Individuate le specie più adatte, sarà messo in opera un sistema in grado di abbattere tutti i residui con concomitante produzione di biomassa algale. Questa biomassa potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti, chiudendo così un ciclo virtuoso”.
La possibilità di riciclare il rifiuto, inutile sottolinearlo, non significa certo il via libera alla sua dispersione nell’ambiente: al contrario, sarà attivata una raccolta speciale per il recupero dei mozziconi e, al contempo, controlli più severi per chi getta la cicca a terra.
“I cittadini di Capannori – ha spiegato il sindaco Luca Menesini – hanno sempre dimostrato di essere particolarmente sensibili alle tematiche ambientali. Per questo motivo, accanto a questo progetto che prevede di attivare una raccolta speciale dei mozziconi, abbiamo deciso che applicheremo strettamente la normativa nazionale che prevede multe fino a 300 euro a coloro che gettano le sigarette per terra. Una posizione, questa, promossa anche dalla campagna ‘No mozziconi a terra’ di ‘Striscia la notizia’, che riteniamo giusta e alla quale abbiamo deciso di aderire”.