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Francia, nasce il bonus riparazione: 25 euro da calzolai e sarti

bonus riparazione
Via depositphotos.com

Il bonus riparazione può essere speso in 500 attività artigianali nel paese

(Rinnovabili.it) – Il governo francese ha in mente di stanziare fino a 25 euro a persona come bonus riparazione per scarpe e vestiti. Chi porterà dal calzolaio scarpe in cuoio saranno o dal sarto una fodera sdrucita, si vedrà accreditare la cifra sul conto. I contributi partono dai 10 euro e sono stati annunciati da Bérangère Couillard, segretario di Stato per la transizione ecologica.

L’aiuto sarà messo in atto non appena 500 sarti e calzolai saranno “etichettati” da Refashion, un’eco-organizzazione partner dello Stato. Chi avrà il bollino dell’organizzazione, farà parte del programma e potrà accettare il bonus riparazione. Il dettaglio è già disponibile sul sito di Refashion, e le riparazioni ammesse sono molte. Si va dalle scarpe fino a un semplice buco nei pantaloni.

“Puntiamo a un’implementazione entro metà ottobre”, prevede Elsa Chassagnette, responsabile del fondo per la riparazione. Per il momento, gli obiettivi di etichettatura sono stati raggiunti solo a metà, con 250 artigiani che hanno presentato la loro domanda.

Questo bonus riparazione è finanziato grazie al contributo richiesto al settore tessile già dal 2020, una “ecotassa” i cui proventi possono essere reimmessi nell’economia del settore favorendo però processi circolari. In più, questa misura unisce la circolarità al sostegno delle attività di artigianato locale, anche se il bonus è spendibile anche nei laboratori di riparazione dei marchi di moda.

Critiche? Qualcuna. Per esempio che la rete dei riparatori sia un po’ a maglie larghe. Averne soltanto 500 sull’intero territorio nazionale significa che molti non potranno beneficiare dell’opportunità, se non imbarcandosi in lunghi viaggi. Ma a quel punto, il gioco non vale la candela.

Insieme a questa proposta, il Ministero della Transizione ecologica prevede anche l’implementazione di un eco-score. Entro il 2024, anche se su base volontaria, le aziende avranno a disposizione una scala che consentirà loro di calcolare il punteggio ecologico del capo venduto. Tra gli otto criteri utilizzati per calcolare questa valutazione, c’è la riparabilità del prodotto

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