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Bioplastiche e carta riciclata: Samsung punta sul packaging sostenibile

 

smartphone samsung packaging

Il colosso tecnologico ha annunciato l’addio entro il 2020 alla plastica tradizionale per le confezioni dei suoi prodotti

 

(Rinnovabili.it) – Samsung ha annunciato che passerà a utilizzare materiali sostenibili invece della tradizionale plastica derivata da idrocarburi per il packaging dei propri prodotti tecnologici. Il gigante dell’elettronica avvierà la transizione a partire da metà 2019 e comincerà con impacchettare i prodotti mobile e wearable (smartphone, auricolari, smartwatch, etc.) con carta riciclata e bioplastiche derivate da amido e canna da zucchero o provenienti integralmente dalla filiera della plastica riciclata.

 

Entro il 2020 dovrebbe essere il turno anche di televisori, frigoriferi e altri grandi elettrodomestici prodotti da Samsung: verrà eliminata anche la finitura lucida tipica di molti prodotti tecnologici passando a una opaca che non necessiti della pellicola di protezione per il trasporto.

Manuali e istruzioni, a loro volta, verranno realizzati solo con materiali certificati dal Forest Stewardship Council, un programma che garantisce la sostenibilità dell’intera filiera di produzione, dal rispetto delle foreste in cui viene prelevata la materia prima fino al giusto compenso degli operatori di settore.

 

L’obiettivo dell’azienda sudcoreana è quello di riutilizzare tra il 2009 e il 2030 almeno 500 mila tonnellate di plastica riciclata e recuperare 7.500 tonnellate di prodotti tecnologici di scarto.

 

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L’abbandono del packaging derivato da plastiche è sollecitato da recenti accordi internazionali. Nel 2017, una quarantina di grandi aziende, per lo più della filiera alimentare, hanno aderito al piano The New Plastics Economy (NPE) della Fondazione Ellen McArthur e partecipato alla stesura del Piano di azione NPE: Catalysing Action che prevedeva il passaggio a confezioni sostenibili entro il 2025.

Lo scorso aprile, anche l’Unione europea ha approvato un piano per l’economia circolare che prevede, tra le altre misure, la riduzione del 50% del volume di plastiche monouso entro il 2025 e del 55% entro il 2030.

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