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Biometano da forsu, via libera al primo impianto milanese

Sarà collaudato per la fine del 2018 e, a regime, trasformerà fino a 35mila ton di rifiuti organici in biometano

Biometano da forsu

 

Biometano da FORSU a “impatto zero”

(Rinnovabili.it) – Milano si conferma laboratorio d’avanguardia per la produzione e distribuzione del metano ottenuto dai rifiuti.  Nel 2016 il capoluogo meneghino è stato il primo comune d’Italia a istallare un distributore di biocarburante per autotrazione ottenuto direttamente dalle sue acque reflue (leggi Biometano dalle acque reflue: a Milano il primo distributore per auto).

Un’esperienza che la città Metropolitana è disposta in un certo senso a replicare con un secondo progetto per la produzione di combustibile verde a partire da rifiuti. Tuttavia, stavolta il focus non sarà sui reflui urbani, bensì sulla raccolta differenziata dell’umido cittadino. È di questi giorni infatti la notizia del via libera concesso ad Agatos per la costruzione e messa in esercizio in provincia di Milano del primo impianto di produzione di biometano da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano).

 

La centrale, che ha ottenuto già l’autorizzazione unica – impiegherà la tecnologia Biosip, processo per la valorizzazione integrale dei rifiuti  sviluppato, brevettato e ingegnerizzato da Agatos. L’impianto si estenderà su una superficie di circa 12.000 metri quadrati e a partire dalla fine del 2018 trasformerà fino a 35mila ton di rifiuti organici in biometano, acqua distillata e combustibile solido secondario, in  assenza di emissioni e odori. Ad Agatos Energia sarà affidato l’incarico esclusivo di implementazione del progetto: sarà cioè l’EPC responsabile della realizzazione chiavi – in – mano dell’impianto e della gestione e manutenzione (O&M) una volta collaudato.

 

Spiega la società in una nota stampa:

“Delle 14 milioni di tonnellate di FORSU prodotte annualmente in tutto il territorio nazionale, il 25% viene smaltito in discarica e il 20% tramite incenerimento, soluzioni di smaltimento attualmente obsolete e dannose per il territorio; solo il 18% dei rifiuti organici viene oggi destinato ai vari trattamenti “biologici”. Il processo BIOSIP, trattamento biologico a “impatto zero”, potrebbe rappresentare pertanto un’alternativa efficace per le oltre 6 milioni di tonnellate attualmente destinate alla discarica e all’incenerimento. La sola Provincia di Milano produce annualmente 1.5 milioni di tonnellate di rifiuti, di questi 225.150 tonnellate sono rifiuti organici. Attualmente, le strutture esistenti riescono a gestirne solo meno della metà (43%)”.