(Rinnovabili.it) – In Italia si ricicla di più, ma si deve riciclare meglio: solo in questo modo potranno diminuire i conferimenti in discarica e di conseguenza i costi relativi alla gestione dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare. E’ questo uno dei passaggi chiave del VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, che evidenzia come nel 2015 la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) sia cresciuta più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%). Proprio in quel gap di 1,55 punti percentuali – dovuto in larga parte alla qualità dei materiali raccolti – è racchiuso il nocciolo della questione: la sfida, per il prossimo futuro, sarà quella di riuscire ad allineare i due indicatori; perché se va bene differenziare (ed è necessario farlo sempre di più), la chiave di tutto è poi l’effettivo avvio al riciclo, che consente di reimmettere sul mercato materie prime seconde e di abbattere i costi ambientali e le tariffe a carico dei cittadini. Avvio al riciclo che dipende inevitabilmente dalla qualità della raccolta e quindi dai comportamenti individuali: l’impressione è che la maggior parte degli italiani abbia compreso l’importanza della raccolta differenziata, mentre restano ancora dei dubbi su “come” si deve differenziare.
I materiali e le diverse fasce
Prima, seconda, e terza fascia: il nocciolo della questione è tutto qui. Perché è la qualità del materiale conferito che incide maggiormente sul corrispettivo erogato; e se i materiali di seconda fascia vengono remunerati meno rispetto alla prima (con una differenza che oscilla tra i 20 e i 100 euro a tonnellata), quelli di terza fascia non sono riciclabili e finiscono nelle discariche o nei termovalorizzatori.
Dal VI Rapporto Anci-Conai emerge come nel 2015 solo i quantitativi di carta raccolti in via differenziata abbiano subito un lievissimo calo (-0,73%) rispetto all’anno precedente; la raccolta di tutti gli altri materiali è invece in deciso aumento, con punte del +9,18% dell’acciaio, dell’8,36% della plastica e dell’8,02% per il vetro. Bene? Sì, ma fino a un certo punto: perché se si analizza la raccolta dal punto di vista qualitativo, l’alluminio è passato dal 24% al 35% dei materiali di prima fascia conferiti, un valore stabile per carta, plastica e legno e in calo per quanto riguarda l’acciaio e il vetro. L’Italia, insomma, migliora, con ben nove Regioni che hanno raggiunto con 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020. Ma per completare il passaggio dall’economia lineare a quella circolare è necessario aumentare la qualità della raccolta differenziata, a testimonianza di quanto sia importante continuare a informare i cittadini sulle corrette pratiche da seguire.