Secondo l’ISRI, una manipolazione impropria delle batterie-rifiuto può non solo arrecare danni all’addetto, ma anche provocare il divampare di incendi
(Rinnovabili.it) – Per le aziende che operano nel settore dei rottami proteggere il proprio personale sta diventando una questione cruciale. A puntare i riflettori sulla sicurezza degli operatori che costantemente maneggiano materiali definiti “pericolosi” è stato l’Institute of Scrap Recycling Industries Inc. (ISRI), con una relazione che, nello specifico, si è focalizzata sulla gestione delle batterie. Manipolare impropriamente questo genere di rifiuto, infatti, secondo l’ISRI può non solo arrecare lesioni personali all’operatore addetto, ma anche provocare il divampare di incendi; per questo è diventata necessaria la condivisione di linee guida e informazioni ad hoc capaci di garantire la gestione sicura di tutti i tipi di batterie da smaltire. Innanzi tutto, sostiene l’ISRI, è importante che gli operatori sappiano identificarne le diverse tipologie: la batteria al piombo, per esempio, non potrà essere trattata come quella al Cadmio-Nichel, così come un prodotto danneggiato non potrà essere processato con le stesse modalità usate per quello integro.
Un ruolo del tutto particolare poi, aggiungono gli esperti, è rappresentato dalle batterie agli ioni di litio, presenti nei telefoni cellulari, nei computer portatili e in molti dispositivi elettronici di consumo. Si tratta di prodotti piuttosto pericolosi a causa della facile infiammabilità del litio e che per questo hanno bisogno di essere opportunamente trattati. Pur non negando l’inevitabile aumento dei costi di gestione, l’ISRI sostiene anche che l’osservanza di certe pratiche unitamente all’impiego di strumentazioni ad hoc nelle operazioni di smaltimento non possono essere disattese dalle aziende, responsabili anche della corretta formazione in materia dei propri dipendenti.