L’idea, di un consorzio di aziende francesi, è costruire stazioni di ricarica per auto elettriche utilizzando batterie al litio esauste
La risposta del gruppo di aziende che ha pensato all’utilizzo di accumulatori esausti si basa su un calcolo: assemblandoli e rendendoli in grado di assorbire energia durante la notte, potranno servire a caricare i veicoli durante il giorno. La stazione di ricarica adotterà batterie agli ioni di litio marcate Renault, che è parte del gruppo di aziende sviluppatrici del progetto. Renault infatti vende anche auto elettriche, ma le batterie sono in affitto, cosa che permette alla compagnia di gestire quasi 50 mila pezzi l’anno di quattro diversi modelli.
Eppure viene da domandarsi come mai delle batterie esauste dovrebbero essere ancora in grado di rendersi utili. La risposta è che una volta perso il 20/25% della capacità di ricarica, esse non vengono più utilizzate sulle auto, ma hanno ancora sufficiente energia per venire installate in una cosiddetta “power station”.
Il progetto ha un budget di 13 milioni di euro, è stato testato in due siti pilota e il gruppo ha intenzione di venderlo a palazzi di uffici, compagnie di parcheggi, campus universitari e altri siti in cui potrebbe sostare un buon numero di auto elettriche.
Ma quanto costerà il sistema? Non è dato saperlo, o almeno non ancora: «È troppo presto per dirlo – alimenta il mistero Servan Lacire, direttore direttore della Bouygues Energy and Services – Ma in un anno avremo un’offerta commerciale».