Rinnovabili

Nasce la banca dati sul ciclo di vita di prodotti e servizi

Economia circolare a livello di PA

(Rinnovabili) – Nasce prima la banca dati italiana sul ciclo di vita di prodotti e servizi. Uno strumento innovativo messo a disposizione di pubbliche amministrazioni, associazioni di categoria e imprese per facilitare la transizione circolare. A realizzarla, i partner di Arcadia, progetto avviato il 27 settembre 2019, sotto il coordinamento dell’Enea.

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L’iniziativa di ricerca, che si concluderà nel 2023, ha un preciso obiettivo: rafforzare le competenze delle PA al fine di integrare correttamente la metodologia LCA (Life Cycle Assessment) a livello economico e ambientale nella definizione di bandi per appalti pubblici. Dopo un’analisi preliminare dello stato dell’arte e la valutazione delle ultime normative in tema di Green Public Procurement (GPP) e Criteri Ambientali Minimi (CAM), il progetto ha rilasciato la nuova banca dati.

“Abbiamo costruito una rete di relazioni con PA, associazioni di categoria, aziende, enti certificatori, enti ricerca, università e istituzioni di ricerca per arrivare a produrre una banca dati LCA di qualità e rappresentativa del tessuto produttivo italiano”, sottolinea Simona Scalbi, ricercatrice del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali e responsabile tecnico-scientifico del progetto.

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Lo strumento offre informazioni sul ciclo di vita di prodotti e servizi in 15 filiere, con l’obiettivo di facilitare la diffusione della metodologia LCA a livello nazionale. E nel contempo di  promuovere iniziative di mitigazione degli impatti. “Abbiamo rivolto la prima iniziativa pubblica di Arcadia al settore delle costruzioni che risulta strategico nell’ambito del Green Public Procurement. In futuro, auspichiamo che sempre più aziende siano disposte a dare un contributo allo sviluppo della banca dati, in particolare nei settori delle pietre ornamentali, aggregati riciclati e naturali, cemento, calcestruzzo, infissi e serramenti, demolizione e impianti di riciclo”, conclude Simona Scalbi.

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