Se le batterie giunte a fine vita venissero riciclate correttamente, l’Europa potrebbe ridurre fino a un quarto la dipendenza da altri paesi, nell’importazione di minerali. Secondo lo studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, riciclando i materiali delle batterie si potrebbero alimentare fino a 2,4 milioni di veicoli elettrici (BEV). Questa però, è solo una previsione ottimistica, perché la realtà è ben diverso secondo il dossier di T&E, per il quale c’è il rischio che l’UE e il Regno Unito non sfruttino questa possibilità.
L’Ue autosufficiente sul cobalto nel 2040
Dai dati di T&E, il riciclo delle celle esauste e degli scarti di produzione potrebbe fornire il 14% del litio, il 16% del nichel, il 17% del manganese ed il 25% del cobalto di cui il nostro continente avrà assoluta necessità per produrre i veicoli elettrici fondamentali per la decarbonizzazione; allungando lo sguardo al 2040, questi numeri percentuali potrebbero addirittura aumentare, e l’Europa potrebbe raggiungere l’autosufficienza nel cobalto.
“Se l’Europa riuscirà a confermare e rispettare i suoi piani sul riciclo delle batterie, potrà ridurre sensibilmente la sua dipendenza dai metalli critici importati. I volumi che si prevede di ricavare dalla filiera del riciclo potranno garantire all’industria europea materie sufficienti per la produzione di milioni di auto elettriche”, ha evidenziato Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.
Riciclo batterie corretto come avere 12 nuove miniere
Per capire l’importanza del riciclo, secondo la ricerca di T&E i volumi dei materiali recuperati entro il 2040 in tutto il mondo, potrebbero realizzare 12 nuove miniere, di cui quattro di litio, tre di nichel, quattro di cobalto e una di manganese, riducendo sia l’impatto negativo sull’acqua, sul suolo e sulla biodiversità che sono strettamente connesse a queste attività estrattive. C’è di più. Se l’industria del riciclo fosse localizzata in Europa, si potrebbe ridurre del 19% l’impronta di carbonio del litio rispetto all’estrazione di questo richiestissimo minerale in Australia e raffinato in Cina.
Europa e Regno Unito devono sostenere industria del riciclo
In tutto lo studio c’è un ma, che va ben evidenziato, perché per cogliere questo potenziale, l’Europa deve sostenere la propria industria del riciclo. T&E, infatti, ha chiesto alll’UE e Uk di sostenere urgentemente il riciclo nelle loro politiche e programmi di finanziamento. “Né l’UE né il Regno Unito sono ancora pronti a cogliere l’opportunità del riciclo dei materiali connessi alla filiera delle batterie. Quasi la metà della capacità di riciclo prevista è a rischio a causa degli alti costi energetici, della carenza di competenze tecniche o della mancanza di sostegno finanziario. È ora di iniziare a inquadrare e normare il riciclo delle batterie al pari di ogni altra tecnologia pulita, ovvero come una soluzione chiave nel quadro della decarbonizzazione, e di dargli priorità nelle nostre politiche e nelle nostre sovvenzioni”, ha aggiunto Andrea Boraschi.
L’imminente proposta dell’UE di un Circular Economy Act dovrebbe sostenere l’espansione dell’industria europea, limitando al contempo le esportazioni di rifiuti provenienti da batterie e semplificando la circolazione intra-UE dei materiali estratti dalle stesse batterie a fine vita.