Mancano pochissimi giorni al taglio del nastro dell’International Automotive Recycling Congress, l’evento atteso dal settore del riciclo dell’auto giunta a fine vita
Quali sono le tecnologie migliori per riciclare un’auto giunta a fine vita? E quali i vantaggi per l’ambiente e la salute che derivano da questa operazione? Di questo e altri argomenti si parlerà all’International Automobile Recycling Congress (IARC), l’evento internazionale dedicato al riciclo dell’automobile, in programma a Bruxelles dal 13 al 15 marzo prossimi. Giunto alla sua XIII edizione, l’evento rappresenta per le aziende e le associazioni che operano a vario titolo nel comparto una importante occasione di confronto sugli sviluppi tecnologici e sulle ultime frontiere raggiunte dal settore. Con l’avvicinarsi del 2015, infatti, anno in cui gli obiettivi della Direttiva ELV (la 2000/53/EC) dovranno essere riesaminati, risulta più che mai strategico riuscire ad approdare a un equilibrio tra gli aspetti tecnologici, normativi ed economici della questione, che possa spianare la strada al raggiungimento degli obiettivi che saranno poi ristabiliti.
Come ha spiegato il Presidente del Comitato Direttivo dello IARC, Wijnand Dalmijn, l’introduzione della Direttiva, nel 2000, ha provocato grandi cambiamenti nell’intero ciclo dell’auto, con impatti sull’esportazione europea dei veicoli fuori uso (principalmente in Asia, Europa Orientale e Africa), che in alcuni Paesi ha raggiunto livelli pari al 70%, sui volumi dei rottami, sulla riduzione della CO2 e sull’aumento della quota di riciclaggio, che in alcuni casi si è avvicinata al 95%. Quella offerta dallo IARC 2013 è una panoramica aggiornata non solo sullo stato dell’arte, ma anche sulle potenzialità ancora da sviluppare nel settore del riciclo dell’auto giunta a fine vita. Oltre all’area espositiva, infatti, il ricco programma di eventi convegnistici organizzati propone al pubblico dei visitatori approfondimenti a trecentosessanta gradi sull’intero circuito del riciclaggio dell’auto: dalle migliori tecnologie disponibili, al percorso con cui la Direttiva europea si sta muovendo verso il 2015, fino anche al problema dell’esportazione illegale dei relitti.