Auto a fine vita: il recupero tramite un’app

In Corea nasce Carapp, la prima applicazione che mette in contatto i centri per il riciclo delle auto a fine vita e i clienti, eliminando il costo dei broker

(Rinnovabili.it) – Ai coreani adesso basterà uno smartphone per scegliere il centro di riciclo più adatto per la propria auto a fine vita. L’invenzione è di Maxmine, provider coreano che ha creato Carapp, una applicazione che consente una sorta di asta della demolizione. Per adesso è disponibile soltanto per dispositivi Android, ma non è detto che in futuro non verrà adattata agli altri sistemi operativi. Scaricandola e utilizzandola il proprietario del veicolo potrà, d’ora in poi, scegliersi il miglior centro per il riciclo auto valutando i prezzi praticati da ciascun concorrente. Non serve nemmeno procedere a una previa registrazione: la app è congegnata in modo da poter dire addio alla propria quattroruote semplicemente digitando informazioni generali sul possessore (nome e numero di telefono) e del mezzo (marca e numero di targa). Cambierà più di qualcosa, d’ora in poi, nello smaltimento delle auto a fine vita, proprio perché il cliente acquisirà potere contrattuale.

Prima, infatti, i servizi di rottamazione funzionavano con un preventivo fornito unilateralmente dal centro, davanti al quale il proprietario del veicolo poteva prendere o lasciare. Adesso può anche spuntare un prezzo più vantaggioso, invece. E Carapp mette anche al riparo gli utenti da possibili raggiri ad opera di demolitori poco affidabili, perché accetta soltanto centri di rottamazione credibili e ufficiali. Così, l’asta è più trasparente e tiene fuori dai giochi intermediari con pochi scrupoli.

Le informazioni sulle auto da rottamare vengono immediatamente inviate ai centri di riciclo, e i proprietari possono selezionare di conseguenza l’operatore più adatto secondo la legge del miglior offerente. La novità è l’abbattimento dei costi che prima i clienti dovevano sostenere per pagare un intermediario: collegare direttamente il centro di riciclo auto con il cittadino, ha lo scopo di mettere fuori gioco i broker che guadagnavano sulla mediazione fra le parti, a volte in maniera esageratamente lucrosa e senza possibilità di controllo.