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Apple ci prova: solo cobalto riciclato nelle batterie dal 2025

cobalto riciclato
Via depositphotos.com

Accordi con istituti di ricerca e maggiore attenzione in fase di design permettono a Apple di usare cobalto riciclato e altre materie prime seconde

(Rinnovabili.it) – Il gigante di Cupertino ci prova: utilizzerà solo cobalto riciclato nelle batterie dei suoi dispositivi dal 2025. Anche i magneti integrati dentro smartphone, tablet e computer verranno da terre rare riciclate, secondo l’annuncio fatto giovedì scorso. Il programma di rinverdimento della filiera coinvolgerà, oltre ai metalli più critici, lo stagno usato per saldare i componenti nei circuiti stampati e le placcature d’oro. 

Già nel 2022 l’azienda che abita il cuore della Silicon Valley ha ampliato in modo significativo l’impiego di metalli riciclati: più di due terzi dell’alluminio, tre quarti di tutte le terre rare e oltre il 95% di tutto il tungsteno vengono da materie prime seconde. Un passo avanti significativo se si pensa che nel 2021 la quota di terre rare da riciclo era solo del 45%, mentre il cobalto riciclato valeva solo il 13% e lo stagno il 38%. La promessa di fare ulteriori progressi entro due anni fa parte di un tentativo di Apple di arrivare, nel prossimo futuro, a utilizzare solo materiale di riciclo e rinnovabile in tutti i suoi prodotti, rendendoli carbon neutral entro il 2030.

“Ogni giorno, Apple innova per creare una tecnologia che arricchisca la vita delle persone proteggendo il pianeta che tutti condividiamo – ha detto il CEO di Apple, Tim Cook – Dai materiali riciclati nei nostri prodotti all’energia pulita che alimenta le nostre operazioni, il nostro impegno per l’ambiente è parte integrante di tutto ciò che facciamo e di ciò che siamo. Quindi, continueremo ad andare avanti nella convinzione che una grande tecnologia dovrebbe essere fantastica per i nostri utenti e per l’ambiente”.

Nella transizione verso contenuti riciclati e rinnovabili, Apple dichiara di aver dato priorità a 14 materiali per cui adotta attenzioni ambientali e sui diritti umani, che insieme rappresentano quasi il 90% del materiale commerciato a livello internazionale nei suoi prodotti: alluminio, cobalto, rame, vetro, oro, litio, carta, plastica, terre rare, acciaio, tantalio, stagno, tungsteno e zinco.

L’impegno nello smontaggio e nel riciclo ha contribuito a rendere possibile questo progresso, spiega l’azienda. Tutto questo è possibile per gli accordi di collaborazione che Apple ha messo in piedi con diversi istituti di ricerca, oltre ad avere un suo laboratorio di recupero materiali ad Austin, in Texas. Da qui parte anche il lavoro che informa decisioni di progettazione che facilitino lo smontaggio e recupero una volta che i prodotti arrivano a fine vita.

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