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ReLondon fornisce supporto alle PMI circolari

Il progetto inglese ReLondon aiuta le piccole e medie imprese a crescere in seno all'economia circolare

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via depositphotos.com

(Rinnovabili.it) – Rendere le PMI circolari è fondamentale perché il mondo del business abbandoni l’economia lineare. Il progetto inglese ReLondon, a partire da questa consapevolezza, offre alle piccole e medie imprese supporto e consulenza, mettendole in relazione con esperti, per trasformarle in senso circolare. 

ReLondon è un progetto di partnership sviluppata tra il sindaco di Londra e tutti i distretti della città, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, che ha lo scopo di rendere la metropoli un esempio globale di stile di vita, lavoro e prosperità sostenibili, di riduzione di sprechi e di capacità di riutilizzo, riparazione e riciclo. 

Per riuscirci, il gruppo sostiene le PMI nei percorsi di riprogettazione in senso circolare, dando suggerimenti pratici sulla gestione efficace delle risorse e sulle nuove opportunità di reddito; le supporta valutando, verificando e validando le loro attività circolari attraverso consulenze individuali. Oltre a guardare all’interno delle imprese, ReLondon si occupa anche della loro relazione con l’esterno, mettendole in rete con il settore pubblico e potenziali clienti e investitori per dargli tutti gli strumenti utili a crescere.

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Rendere le PMI circolari

La mission di ReLondon è di “ rivoluzionare il rapporto di Londra con le cose”: il gruppo offre sostegno a tutte le aziende che vogliano dotarsi di modelli di business e produzione efficienti e resilienti. Partire proprio da Londra non è casuale: la Capitale del Regno Unito ospita un milione di piccole e medie imprese, il 99% delle imprese totali presenti in città. Queste generano solo il 50% dei rifiuti: potrebbero essere il motore dell’innovazione e della trasformazione verso la transizione ecologica. 

La città è del resto già un centro importante di innovazione, tecnologia, imprese e finanza, ed è un grande mercato in cui si viene costantemente spinti al consumo, generando prodotti e servizi sempre nuovi. Intervenire su questa capacità proattiva e produttiva e trasformarla in senso circolare, potrebbe, secondo la società, portare a contribuire all’economia della città con 24 miliardi di sterline entro il 2030.