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Quando il riuso è anche un progetto educativo e sociale

A Treviso, 17 studenti con sindrome di Asperger hanno ricondizionato 80 potenziali RAEE, che ora sono pronti per il riuso

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Via depositphotos.com

Il progetto di ricondizionamento e riuso “Salva il mondo, salva la terra!” ha coinvolto 17 giovani con sindrome di Asperger

(Rinnovabili.it) – Il riuso evita la produzione di rifiuti e può avere un risvolto sociale. Lo dimostrano i risultati del progetto “Salva il mondo, Salva la Terra”, che ha vinto il bando Unicredit Road to Social Challenge per il Nordest nel 2021, ed è arrivato a compimento in questi giorni.

Il progetto ha coinvolto ragazzi delle scuole superiori della provincia di Treviso con disturbi dello spettro autistico o sindrome di Asperger, che hanno ricondizionato hardware a basso costo, preziosi per associazioni e famiglie in difficoltà. I ragazzi hanno acquisito competenze digitali e specifiche sul corretto smaltimento del RAEE, riuso creativo della plastica e stampa 3D. Allo stesso tempo, hanno contribuito a ridurre la produzione di spazzatura elettronica.

I numeri del riuso creativo

I numeri raccontano di 17 ragazzi coinvolti, con il 70% che ha raggiunto autonomia digitale grazie al percorso e 8 che hanno trovato lavoro o attivato un tirocinio al termine del progetto. Il numero di computer e tablet recuperati e ricondizionati è stato pari a 80, tutti donati a famiglie e persone in stato di necessità. In particolare, 10 associazioni hanno ricevuto 55 computer per progetti in Italia e America Latina e 5 persone in difficoltà hanno ricevuto un pc a testa. I restanti sono stati donati a un’associazione di Padova e inviati in Madagascar, per l’allestimento di un’aula informativa in un ospedale rurale. Sono stati raccolti anche i dati sulla riduzione del costo del riciclo e dell’eliminazione di materiali informatici: il progetto ha consentito il risparmio di almeno 2 milioni di tonnellate di materiali grezzi e risorse naturali, circa 250 mila kg di combustibili fossili, 1 milione e 560mila litri di acqua.

Diverse realtà hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa: da Informatici Senza Frontiere, che ha gestito la parte relativa al recupero e riuso dell’hardware, al gruppo Asperger Veneto e Sportello Autismo Treviso, che ha curato la selezione dei ragazzi. Queste due associazioni, insieme a HOLOS IS (che opera nella gestione della disabilità intellettiva) li ha seguiti lungo tutto il percorso formativo. HOLOS, infine, ha facilitato l’inserimento lavorativo. Per trovare una destinazione ai dispositivi ricondizionati, la collaborazione si è estesa a Volontarinsieme OdV e CGIL, che hanno offerto la loro rete di supporto.