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Imballaggi sostenibili, la situazione globale tra eccellenze e ritardi

La World Packaging Organization esplora le recenti tendenze, gli ostacoli e le iniziative per imballaggi sostenibili in 21 paesi

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Via depositphotos.com

In Asia la sensibilità verso gli imballaggi sostenibili sta crescendo

(Rinnovabili.it) – Nel 2022, diversi paesi che fanno parte del Plastics Pact Network della Ellen MacArthur Foundation hanno pubblicato le roadmap del Patto sulla plastica. Si tratta di impegni che delineano il lavoro di queste nazioni verso un’economia circolare della plastica. Ma qual è la situazione globale degli imballaggi sostenibili ad oggi? La World Packaging Organisation (WPO) ha provato a rispondere alla domanda, lanciando un nuovo dossier che esplora le recenti tendenze, le barriere, le sfide e le iniziative in campo in 21 paesi.

I paesi che hanno recentemente pubblicato le loro tabelle di marcia sono Polonia, India, Kenia e la regione Australia, Nuova Zelanda e Isole del Pacifico (ANZPAC). Gli obiettivi della roadmap includono il raggiungimento del 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili e la definizione di percentuali target per un riciclaggio efficace di ciascun imballaggio.

Sul fronte legislativo, l’Irlanda ha fatto notizia nel 2022 con l’emanazione del suo Circular Economy Act, una legislazione che apporta diversi cambiamenti significativi. Tra questi, la tassa su tutti gli imballaggi monouso (con l’obiettivo di eliminarli definitivamente), incentivi per l’utilizzo di alternative sostenibili, raccolta differenziata obbligatoria dei rifiuti commerciali e stop a nuove licenze per l’estrazione di carbone, petrolio e gas.

A diversi fusi orari di distanza, Israele ha lanciato diversi progetti incentrati sull’economia circolare e sulla chiusura del cerchio per i materiali riciclabili. Qui si sta lavorando inoltre a un’analisi del flusso di materiali di alluminio, polipropilene (PP), polietilene ad alta densità (HDPE) e imballaggi riutilizzabili. Inoltre, il Ministero dell’Ambiente sta elaborando una strategia sui rifiuti per ridurre la quota di imballaggi che finisce in discarica dall’80% nel 2020 al 20% nel 2030, raggiungendo la completa circolarità nel 2050.

“Molto sta accadendo nel design circolare e sostenibile – si legge nella premessa del rapporto WPO – Eppure molto di più deve essere fatto per essere realisticamente in grado di raggiungere gli obiettivi a livello globale, regionale e locale”.

ll documento osserva che “l’accettazione della plastica riciclata nel packaging alimentare sembra prendere una nuova svolta in tutta l’Asia”, sebbene il Giappone sia oggi l’unico paese della regione con un quadro normativo in proposito.

Che qualcosa sta cambiando si vede dal lavoro che la Food and Drug Administration thailandese sta facendo per aumentare l’uso di polietilene tereftalato riciclato (rPET) e HDPE riciclato (rHDPE) nei materiali di imballaggio a contatto con gli alimenti. Il Ministero della sicurezza alimentare e farmaceutica della Corea del Sud, invece, già consente l’uso di rPET in questo campo. Anche il codice indiano per la gestione dei rifiuti di plastica consente che quella riciclata faccia parte degli imballaggi alimentari. Mancano solo dei target progressivi di sostituzione a cui agganciare delle politiche e degli incentivi.