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L’economia circolare delle cuffie Hi-Fi: si noleggiano e sono modulari

cuffie

 

(Rinnovabili.it) – Un giorno di tre anni fa, un cliente chiese a due designer olandesi, Dorus Galama e Tom Leenders, di provare a creare un televisore che potesse essere riparato e aggiornato nel corso del tempo. Ma la tendenza ad avere schermi sempre più grandi li fece inizialmente desistere dal proposito iniziale. Eppure i due non rinunciarono all’idea di un dispositivo modulare e aggiornabile. Lasciarono perdere la tv e trovarono un prodotto più adatto: le cuffie. Fu così che fondarono Gerrard Street.

 

L’obiettivo di Gerrard Street è soddisfare i bisogni di clienti che desiderano cuffie stereo di alta gamma, ma senza dover svuotare il conto in banca. Le cuffie di Gerrard Street, per quanto riguarda il prezzo, sono collocate nella fascia bassa del mercato, ma garantiscono suono ad alta fedeltà e materiali di qualità. Una combinazione impossibile per un produttore tradizionale basato sul modello dell’acquisto. Non per Gerrard Street, che vende ai clienti non il prodotto, ma la performance.

Con un modello di business simile a quello di Spotify, le cuffie vengono noleggiate con una tariffa mensile. In pratica, paghi per utilizzarle. Dopo un periodo di sperimentazione, i fondatori si sono accorti che dopo un anno di utilizzo standard, la maggior parte dei problemi relativi alle cuffie riguardano sempre le stesse componenti, principalmente il cavo e il jack. Per la maggior parte di noi, quando queste parti si rompono siamo costretti a comprare un paio nuovo.

 

Le Gerrard Street sono cuffie modulari che non utilizzano collanti. Le parti sono tutte sostituibili in maniera semplice: lo stesso utente le può staccare, mandarle indietro e ricevere il pezzo nuovo da inserire nelle cuffie. Il tutto gratuitamente.

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