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Cobat: l’economia circolare della mobilità elettrica è già realtà

Durante la maratona Rai "Green Deal per l'Italia", il presidente Cobat, Giancarlo Morandi, fa il punto della situazione sull'economia circolare nel settore delle auto elettriche.

Economia circolare e veicoli elettrici? l’Italia è già pronta

(Rinnovabili.it) – Organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con Rai, si tiene oggi la maratona Green Deal per l’Italia, un’occasione per parlare di decarbonizzazione, cambiamenti climatici ed economia circolare nel Belpaese. Tra gli ospiti dell’incontro, che viene trasmesso in diretta su Raiplay dalle 10.00 alle 17.00, anche il ministro all’Ambiente Sergio Costa, il viceministro all’Economia Antonio Misiani e numerosi esponenti del settore industriale e produttivo italiano.

Uno dei temi affrontati dalla maratona Green Deal per l’Italia è quello dell’economia circolare, che rappresenta ancora oggi il fiore all’occhiello del nostro paese. La penisola, infatti, continua a primeggiare tra le grandi nazioni europee (superando persino Germania e Francia) quando si tratta di mettere in campo questo nuovo modello d’impresa, basato su un uso più efficiente ed efficace delle risorse e delle materie prime.

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Ma come sfruttare, al meglio e ancora di più, le già promettenti attitudini del sistema italiano? A rispondere a questa domanda è stato Giancarlo Morandi, presidente Cobat, il consorzio nato per la gestione del fine vita di pile e batteria al piombo. Cobat rappresenta oggi una vera e proprio eccellenza italiana e una realtà di riferimento mondiale, in grado di recuperare ogni anno circa 16 milioni di batterie, più o meno l’intera quantità delle batterie che vengono utilizzate nell’arco di 12 mesi in Italia.

Il successo di Cobat nell’ambito dell’economia circolare è stato principalmente dovuto all’essere riusciti a mettere insieme tutti i rappresentanti della filiera delle batterie a piombo. Ciò è stato frutto di un lavoro non poco difficile, che ha cercato – riuscendoci – di tenere insieme interessi diversi e, in alcuni casi, anche contrastanti.

cobat

L’esperienza che ha permesso la nascita del consorzio Cobat, ben presto è stata messa a disposizione dell’industria italiana. Quindi, non solo il riciclo e il riuso di batterie al piombo: oggi Cobat è leader nel settore dell’economia circolare per apparecchiature elettriche ed elettroniche, pannelli fotovoltaici e pneumatici. “Ma, soprattutto, Cobat vuole occuparsi del futuro, dichiara Morandi. E per il consorzio, il futuro è la mobilità elettrica.

“I numeri sono questi”, sottolinea il presidente Cobat, “oggi ci sono circa 300mila tonnellate di batterie al piombo. Quando ci saranno 1milione di autovetture elettriche, una sottostima rispetto al parco italiano, le batterie peseranno quasi il doppio. Per cui, quello delle auto elettriche è un settore importante dal punto di vista dell’economia circolare, su cui Cobat si è impegnata per tempo, cercando di risolvere i problemi prima ancora che si mostrassero come tali.  

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Così, con il CNR e il Politennico di Milano, Cobat ha sviluppato un processo di idrometallurgia che garantisce il recupero di tutte le componenti presenti nelle batterie al litio. Per quanto oggi non ci siano ancora i volumi adatti all’implementare su scala industriale di questo processo, Cobat lo ha già brevettato, facendo in modo che “quando parliamo di mobilità elettrica, il problema del riciclo delle batterie non esiste, ha dichiarato Morandi.

La capacità tecnologica italiana di rispondere alle questioni dell’economia circolare nel settore delle veicoli elettrici è una buona notizia per il Belpaese. Infatti, a breve la Commissione von der Leyen presenterà il piano europeo per la mobilità elettrica, volto a migliorare le infrastrutture e aumentare i punti di ricarica. “L’auspicio è che la politica italiana sappia recepire per tempo le scelte dell’UE, accompagnandole e ascoltando gli attori economici della filiera della mobilità elettrica”, conclude Morandi.