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Dalla Cina, il vetro biodegradabile e bioriciclabile a base di peptidi modificati

Un team di ricerca dell’Institute of Process Engineering dell’Accademia cinese delle Scienze ha messo a punto un nuovo tipo di materiale amorfo, ovvero un liquido che si comporta come un solido, basato su catene di amminoacidi con estremità modificate

Vetro biodegradabile: dalla Cina il nuovo materiale biomolecolare
Foto di Antonios Ntoumas da Pixabay

Il vetro biodegradabile ha prestazioni analoghe o superiori al vetro tradizionale

(Rinnovabili.it) – Avrà un’impronta ambientale minima. Sarà completamente degradabile nell’ambiente. E anche riciclabile con il solo uso di processi biologici. È il vetro biodegradabile, un nuovo materiale messo a punto da un team di ricercatori dell’Institute of Process Engineering dell’Accademia cinese delle Scienze.

Un vetro biodegradabile con prestazioni analoghe al vetro tradizionale

Come sono prodotti questi vetri ecologici? Quella inventata dal professor Ruirui Xing e dai suoi colleghi è una famiglia di vetri di origine biologica, fabbricati utilizzando amminoacidi o peptidi (cioè catene di amminoacidi, i mattoni di base di cui sono composte le proteine). Sono di derivazione biologica e vengono trasformati in un vetro biodegradabile attraverso la classica procedura heating-quenching, ovvero di riscaldamento e di raffreddamento rapido.

Introducendo delle modifiche chimiche alle estremità delle catene di amminoacidi, i ricercatori hanno scoperto che queste sono in grado di formare un liquido superraffreddato (portato a temperature inferiori a quelle della solidificazione, ma senza che diventi effettivamente solido), e infine un materiale analogo al vetro al termine del processo.

“I vetri sviluppati presentano un’eccellente capacità di formare vetro e caratteristiche ottiche e sono adatti alla produzione additiva stampata tridimensionale e alla colata in stampo. Inoltre, i vetri mostrano biocompatibilità, biodegradabilità e bioriciclabilità superiori ai vetri e ai materiali plastici attualmente in commercio”, spiegano gli autori dello studio apparso su Science Advances.

Le prospettive di impiego sono buone. Ma c’è un ostacolo non trascurabile sulla strada della diffusione su ampia scala di questo vetro biodegradabile. “Il concetto di vetro biomolecolare, al di là dei vetri o delle plastiche utilizzate in commercio, può essere alla base di una tecnologia di vita verde per un futuro sostenibile”, spiega il Yan Xuehai, uno degli autori. “Tuttavia, il vetro biomolecolare è attualmente in fase di laboratorio e lontano dalla commercializzazione su larga scala”.

Il problema è in fase di produzione. Ottenere questo materiale, per ora, è possibile solo attraverso un processo produttivo dispendioso. Fatto che dipende proprio dalla sua biodegradabilità. Infatti, le biomolecole impiegate “hanno una scarsa stabilità termica e si decompongono facilmente alle alte temperature tipicamente utilizzate nella produzione del vetro”, sottolineano gli autori.