L’ampia gamma di applicazioni del micelio lo rende un biomateriale versatile e sempre più utilizzato
(Rinnovabili.it) – Possono essere coltivati ovunque, perfino in casa. Non necessitano grandi competenze o attrezzature avanzate. Gli basta un po’ di biomassa organica e cresceranno rigogliosi. I compositi di micelio, biomateriali basati quindi sull’apparato vegetativo dei funghi, sono materiali versatili. Hanno guadagnato popolarità in Occidente (Europa e Stati Uniti) in quest’ultimo decennio, ma potrebbero dare una svolta al settore edilizio anche nel Sud globale.
La biomassa organica utilizzata come base per i compositi di micelio è spesso ottenuta da flussi di scarti agricoli, agroindustriali e forestali. Esiste un’ampia gamma di applicazioni per questi biomateriali basati sui funghi. Si utilizzano in materiali da imballaggio, pannelli isolanti, piastrelle per pavimenti e mobili. Sono anche considerati la nuova generazione di strutture autorigeneranti e “autocrescenti” nel settore edile. ll tutto, grazie alla capacità dei funghi di rispondere alla luce, alle sostanze chimiche, ai gas, alla gravità, ai campi elettrici e ai segnali meccanici.
Uno studio sulla rivista Advanced Sustainable Systems ritiene che i compositi di micelio possono aggiungere valore ai rifiuti agricoli, offrendo potenzialmente un incentivo per gli investimenti nel settore agricolo e aumentando la produttività. La produzione dei biomateriali derivati dalla radice del fungo potrebbe anche fungere da sistema di gestione dei rifiuti più ecologico non solo per gli scarti agricoli, ma anche per la plastica e altri materiali a base di carbonio.
Come produrre biomateriali basati sul micelio
Per realizzare compositi utilizzando il micelio, gli scienziati mescolano le spore del micelio con i rifiuti di cui possono nutrirsi e il materiale su cui possono crescere. Questa miscela viene confezionata in uno stampo e posta in un ambiente buio, umido e caldo in modo che il micelio possa crescere, legando saldamente insieme il substrato. Una volta raggiunta la giusta densità, ma prima che inizi a produrre i corpi fruttiferi che chiamiamo funghi, viene essiccato.
Questo processo potrebbe fornire un sostituto economico e sostenibile per schiuma, legno e plastica. “Le proprietà dei compositi del micelio”, scrivono infatti i ricercatori, “sono paragonabili a quelle dei materiali naturali, delle schiume e degli isolanti sintetici tradizionali come lana di roccia, lana di pecora, sughero, poliuretano ad alta densità e polistirene espanso”. Inoltre, sono ottimi isolanti termici e acustici: possono assorbire fino al 75% del suono a frequenze inferiori a 1,5 kHz.
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Il mercato dei compositi di micelio in Africa è ancora nascente e negli ultimi due anni sono emerse solo alcune piccole startup con sede in Egitto, Kenya e Sud Africa. Ma l’adattabilità e le tantissime proprietà utili dei biomateriali derivati dai funghi lasciano pensare che percorsi di crescita del settore siano possibili anche nei paesi meno industrializzati.