(Rinnovabili.it) – Ogni anno l’industria della moda usa circa 180 miliardi di sacchetti di plastica monouso, un elemento inquinante per il quale servono urgentemente delle alternative. Si tratta del 46% dei 14 milioni di tonnellate metriche di plastica nuova che inquina gli oceani. I brand sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale della propria azione, per questo è nato il TOM FORD Plastic Innovation Prize, che omaggia le realtà in grado di produrre alternative sostenibili alla plastica monouso. Tra i finalisti di quest’anno c’è Xampla, uno spin-out dell’Università di Cambridge che trasforma proteine provenienti da fonti vegetali.
Il premio che cerca le alternative ai sacchetti di plastica monouso
Il premio TOM FORD Plastic Innovation Prize, lanciato nel 2020 da Tom Ford e Lonely Whale, mette in palio una borsa per un totale di 1,2 milioni di dollari. Il 29 marzo 2022 il regista e fashion designer e il CEO di Lonely Whale Dune Ives hanno annunciato i finalisti.
Le realtà giunte a questo step sono state selezionate tra 64 candidature prevenienti da 26 paesi. I finalisti dovranno ora attraversare una fase, sponsorizzata da Nike, di sperimentazione dei materiali proposti. Lo scopo è verificare la biodegradabilità, gli impatti sociali e ambientali, la qualità delle prestazioni offerte, la competitività economica e la capacità di affermarsi sul mercato entro il 2025.
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Un ulteriore ambito di sperimentazione sarà quello dei grandi brand, che cominceranno a sostituire i sacchetti di plastica monouso con quelli realizzati dai finalisti del premio. Tra i marchi coinvolti: J. Crew, Nike, Florence Marine X, Veronica Beard, Version Tomorrow, Vuori, Rhone, Noah New York, Le Club, Princess Polly e TOM FORD Beauty, Stella McCartney, TOM FORD International, HP Inc., MillerKnoll, GoSili, Imperial Dade e ROQ.US. I vincitori saranno annunciati nel 2023 e riceveranno da Lonely Whale e dagli altri brand coinvolti un supporto concreto per poter entrare effettivamente nel mercato.
L’alternativa vegetale alla plastica a film monouso
Una delle realtà arrivate in finale arriva direttamente dai dipartimenti dell’Università di Cambridge. Qui infatti è nata la ricerca che ha ispirato Xampla, uno spin-out che ha creato un materiale proteico vegetale, il primo al mondo ideato per l’uso commerciale.
Il materiale funziona come la plastica a film sottile e i polimeri sintetici, con il vantaggio che però si decompone naturalmente in natura, senza inquinare. Questo è possibile sfruttando la capacità di auto-assemblarsi delle proteine vegetali come quelle dei piselli.
Si tratta di un’alternativa concreta sia alle plastiche cui siamo abituati, come quelle di imballaggi e sacchetti, sia alle microplastiche. Queste infatti, aggiunte ad ammorbidenti e cosmetici vari, si disperdono poi nell’ambiente. Ogni anni il nostro continente da solo è responsabile di rilasciare microplastiche per una quantità pari a 10 miliardi di bottiglie di plastica.
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Simon Hombersley, CEO di Xampla, ha dichiarato: “Il nostro materiale è il risultato di 15 anni di ricerca, che riunisce le migliori menti della scienza per creare un’alternativa veramente sostenibile alla plastica monouso. Abbiamo già portato la nostra innovazione sul mercato con marchi globali come Gousto e Britvic e il supporto che ci è stato dimostrato dal team di giudici e investitori è la prova del potenziale del nostro materiale per affrontare l’inquinamento globale. Non vediamo l’ora di iniziare a lavorare con la squadra di Tom Ford.”