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La tenda indossabile che tiene al caldo i rifugiati siriani

Il gruppo di studenti ha creato un prototipo di giacca che si trasforma in sacco a pelo o tenda per due persone. Per produrla si affidano a una campagna di crowdfunding

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(Rinnovabili.it) – La crisi dei rifugiati siriani non impegna soltanto i governi di tutta Europa e le maggiori organizzazioni internazionali. Un aiuto insperato arriva dal Royal College of Art di Londra. Un gruppo di studenti ha trovato una soluzione innovativa, anche se temporanea, per dare una prima accoglienza ai migranti che in questi mesi sbarcano a decine di migliaia sulle coste della Grecia.

Gli studenti hanno disegnato un vero e proprio “rifugio indossabile”. A prima vista si presenta come una normale giacca dotata di cappuccio, ma è estremamente versatile. Infatti si può trasformare rapidamente, a seconda di cosa richieda la situazione, in un’efficace sacco a pelo o anche in una tenda capace di ospitare un adulto e un bambino. Una sola soluzione per i due problemi più urgenti che i rifugiati siriani si trovano ad affrontare: stare al caldo e proteggersi dalle intemperie. Bisogni che i centri di accoglienza stracolmi, ormai, non riescono più a garantire.

synrian-refugee-wearable-shelter 1Per il momento il progetto è in fase di partenza. Gli studenti sono partiti da una suggestione dell’azienda di abbigliamento Wall e hanno realizzato dei prototipi sotto la supervisione di Harriet Harriss e Graeme Brooker della Scuola di Architettura del College londinese. Per compiere il passo successivo, cioè produrre su scala industriale questa speciale giacca, servono fondi. L’idea è di affidarsi a una campagna di crowdfunding, spiegano gli ideatori sulla pagina del progetto della piattaforma Kickstarter. Chiedono 300mila sterline, purtroppo per il momento ne hanno racimolate poco meno di 2.000.

 

“L’obiettivo – scrivono gli studenti – è lavorare di concerto con le agenzie per i rifugiati inglesi e riuscire a sviluppare il design in tempo per questa estate. Al momento i materiali impiegati sono a basso costo e sostenibili, dal momento che la giacca è pensata per essere distribuita a uno costo abbordabile per le agenzie e non è pensata per essere una soluzione a lungo termine”

 

La giacca usa il Tyvek, un rivestimento duraturo e leggero la cui principale caratteristica è quella di essere traspirante ma resistente alla pioggia.  Per aumentare le capacità isolanti della giacca gli studenti hanno scelto il Mylar, una pellicola di poliestere che viene normalmente impiegata nella produzione di tute spaziali e ha ottimi risultati nel ridurre la dispersione del calore corporeo. L’interno della giacca presente una gran quantità di tasche, pensate per alloggiare gli oggetti personali che i rifugiati si portano dietro.