(Rinnovabili.it) – Metti insieme cento designer, cento bambini e una valigia di materiali diversi come legnetti, corde, tappi di plastica, scarti di produzione ed ecco Toyssimi, il progetto che trasforma per un pomeriggio reparti di ospedali pediatrici o case famiglia in laboratori creativi.
Nato nel luglio 2014 dalla collaborazione tra la Scuola Tam Tam, che si occupa di attività visive, e Il Vespaio, network di professionisti impegnati in progetti di ecodesign, Toyssimi è partito da Milano ed è arrivato anche a Torino, Pescara e Milazzo. Alessandro Guerriero, Sebastiano Ercoli, Alessandro Garlandini e Linda Ferrari hanno avuto l’idea, ma il successo dell’iniziativa è stata la capacità di fare rete. “Sicuramente il progetto, che inizialmente ha coinvolto realtà milanesi come l’Ospedale Luigi Sacco, l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e l’Ospedale per Bambini Vittore Buzzi, andrà avanti. L’obiettivo dei cento designer coinvolti è stato ampiamente superato”, racconta soddisfatto Sebastiano Ercoli.
Domenica 8 novembre, Toyssimi torna a Torino, ospitato da Operae, la mostra mercato del design auto prodotto. Oltre i bimbi di Casa Oz, realtà para ospedaliera che offre supporto alle famiglie dei bambini malati, le iscrizioni sono aperte a chiunque voglia partecipare, purché abbia dai 6 anni in su. “Il valore aggiunto di questo progetto è la rete di collaborazione che si è creata”, spiega Anita Donna Bianco, architetto e designer dello studio C12 che ha portato il progetto a Torino. “Avevo già partecipato, a titolo volontario come tutti gli altri designer, a Toyssimi a Milano. Qui a Torino abbiamo organizzato quattro appuntamenti. Così alcuni reparti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita si sono trasformati in laboratori”.
I materiali per i workshop che si terranno ad Operae sono forniti da Officine Cambio di destinazione, un progetto nato da Giovanna Diodati, insegnante di scuola primaria. “È lei che ha pensato a kit di materiali di scarto da dare ai bambini per Toyssimi a Pescara”. L’obiettivo sempre lo stesso: promuovere la creatività dei piccoli grazie alla sperimentazione di materiali e tecniche semplici. “Nella realtà ospedaliera il tempo è dilatato. Di solito si fanno attività di lettura, musica. Le attività legate alla manualità non sono ancora molto diffuse”, spiega Anita. “Magari alcuni genitori non hanno strumenti per pensare a giochi da fare, anche per lo stato emotivo in cui sono. Cerchiamo di stimolare la loro creatività dando alle famiglie strumenti che possano essere riproposti ancora”. Ecco allora che scatta un momento importante per i bambini che hanno così modo di interagire con altri bambini, di creare, di toccare materiali diversi, di incuriosirsi.
Angela Tomasello e Paolo Delponte di Unduo, studio di design e architettura torinese, hanno partecipato alla prima edizione di Toyssimi e saranno presenti anche sabato a Operae. “L’aspettativa era forte. Poi, stando lì, le cose cambiano – spiega Angela –. L’aspetto emotivo per cui sei tu che fai qualcosa per i bambini svanisce. Si apre un momento sospeso in cui c’è semplicemente voglia reciproca di imparare, un momento molto puro e appagante”.
I giocattoli che verranno realizzati domenica si aggiungeranno alla collezione itinerante di Toyssimi. Prima tappa è stata la Triennale di Miano. Lo scopo è quello della vendita all’asta per devolvere il ricavato all’associazione no profit Amani che da 20 anni si prende cura dei bambini più soli in Kenya e Zambia.