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Software per valutare impatto economia circolare delle aziende: da Enea la soluzione tech

ENEA ha sviluppato il software TE3C che consente alle aziende di misurare risparmi di energia ed emissioni di CO2 evitate

Software per valutare impatto economia circolare delle aziende: da Enea la soluzione tech
Fonte Enea Media

Un software per misurare l’impatto dell’economia circolare: quante emissioni di CO2 sono state evitate dalle aziende e a quanto ammonta il risparmio energetico. Si chiama TE3C, l’applicazione sviluppata da ENEA, su incarico di Utilitalia per valutare i titoli di efficienza energetica circolare (TEEC) ed i Crediti di Carbonio Circolare (3C), che sono uno strumento innovativo per monitorare l’utilizzo di materiali secondari – scarti, sottoprodotti o materiali provenienti da riciclo – al posto dei materiali primari, applicando il paradigma dell‘economia circolare nei processi produttivi delle imprese.

L’utilizzo di materiali secondari al posto di quelli primari può ridurre consumi di energia ed emissioni climalteranti associati al loro ciclo di vita, con vantaggi di sostenibilità lungo la filiera produttiva. Grazie a questo nuovo strumento consultabile gratuitamente online, ora le imprese potranno calcolare i benefici in termini di Titoli di Efficienza Energetica Circolare e di Crediti di Carbonio Circolare”, spiega Silvio Viglia, ricercatore del Laboratorio ENEA Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali.

Elementi chiave dei TEEC nell’Economia Circolare

  1. Progettazione sostenibile
    • Creare prodotti con materiali riciclabili, durevoli e riparabili.
    • Pensare al fine vita del prodotto già in fase di design.
    • Adottare strategie come l’ecodesign e il design modulare.
  2. Uso efficiente delle risorse
    • Ridurre il consumo di materie prime vergini.
    • Ottimizzare l’uso dell’acqua e dell’energia nei processi produttivi.
    • Utilizzare materiali rinnovabili o riciclati.
  3. Prolungamento della vita utile dei prodotti
    • Favorire riparazione, rigenerazione e riuso anziché la sostituzione.
    • Creare modelli di business basati su servizi anziché prodotti (es. noleggio, leasing).
    • Incentivare il mercato dell’usato e la condivisione (sharing economy).
  4. Recupero e riciclo
    • Implementare sistemi di raccolta e separazione efficaci.
    • Sviluppare tecnologie per il riciclo avanzato dei materiali.
    • Ridurre al minimo i rifiuti inviati in discarica o incenerimento.
  5. Modelli di business circolari
    • Passare da un’economia basata sulla proprietà a modelli di consumo collaborativo.
    • Implementare strategie come il Product as a Service (PaaS).
    • Adottare la logistica inversa per recuperare materiali e prodotti a fine vita

Impatto economia circolare: come funziona il software

Considerate le caratteristiche ottimali da applicare per considerare l’impatto in economia circolare, l’aspetto innovativo del software di ENEA è che questo sistema consente alle aziende di conoscere se il loro percorso è stato fruttuoso, ottenendo un attestato con riportati TEEX e 3C maturati.

Il software ha accesso ad un database per il calcolo dei TEEC e dei 3C, che include 8 principali tipologie di materiali – plastica/gomma, inerti, metalli non ferrosi e ferrosi, carta/cartone, vetro, tessili e legno – e riporta dati ricavati da studi scientifici e forniti da aziende associate a Utilitalia riguardo l’intensità energetica e l’impronta di carbonio di 34 materiali specifici.

Gli utenti registrati dunque, possono sia alimentare il database con nuovi dati sui materiali, sia primari che secondari, sia verificare i risparmi conseguiti. Dopo la registrazione al sito attraverso la compilazione di una scheda anagrafica, gli utenti – che possono essere enti di ricerca, università, consorzi o aziende – potranno abilitarsi come utilizzatori e come fornitori di dati che saranno validate da un team di esperti.

“L’emissione degli attestati TEEC e 3C avviene solo a valle della verifica dei dati utilizzati e dei documenti della compravendita del materiale secondario, valorizzando l’impegno della filiera secondaria per produrre materiali di qualità. E, in futuro, questi titoli e crediti potrebbero essere riconosciuti sui rispettivi mercati, dando una ‘spinta’ sia alle imprese che scelgono di utilizzare materiali secondari sia alla filiera di produzione di materiali secondari di qualità”, prosegue Viglia.

Le filiere del riciclo: quanto risparmio?

Lo studio condotto, nello specifico ha riguardato oltre 40 filiere di riciclo. Tra i risultati conseguiti, nel caso del cartone, il risparmio di energia equivale a 0,25 tep/t (tonnellate di petrolio equivalente per tonnellata di materia prima secondaria utilizzata), per il vetro 0,58, per il PET, il comune polimero usato per le bottiglie di acqua, 1,11 e per l’acciaio 2,86. Per quanto riguarda l’alluminio il risparmio è massimo: per una tonnellata di materiale riciclato si risparmiano circa 4 tep e si evitano 15 tonnellate di emissioni di CO₂ in atmosfera.

Esempi concreti di applicazione dei TEEC

  • Settore moda: Brand che usano materiali riciclati e incentivano il reso di capi usati.
  • Industria elettronica: Smartphone riparabili e aggiornabili, come il Fairphone.
  • Costruzioni: Uso di materiali recuperati e modularità per facilitare il riuso.
  • Automotive: Auto a noleggio o in car-sharing per ridurre il numero di veicoli in circolazione.
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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.