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La rivoluzione che abbasserà l’impronta di carbonio della cosmesi

Sviluppata una tecnologia che rimuove il 98% dell'acqua dai prodotti di bellezza e cura della pelle, riducendo significativamente il peso del prodotto, i costi di trasporto e l'imballaggio

impronta di carbonio della cosmesi
Credits: Università dell’East Anglia

(Rinnovabili.it) – È possibile ridurre rifiuti e impronta di carbonio della cosmesi? La diffusione di prodotti bio, sostenibili, di linee green e simili è ormai all’ordine del giorno anche tra i prodotti di bellezza e di cura della pelle. A livello di packaging, tuttavia, la sfida è ancora aperta. Qualcosa potrebbe cambiare grazie all’innovazione messa a punto presso l’Università dell’East Anglia, nel Regno Unito. Qui il professore Sheng Qi e il suo team hanno creato una tecnologia che consente di rimuovere fino al 98% d’acqua dai prodotti, tagliando di conseguenza peso, volume e carbon footprint di articoli come detergenti, creme e shampoo.

Un’innovazione che, se applicata a livello industriale, potrebbe portare enormi benefici in termini di risparmio di risorse. “La maggior parte dei cosmetici e articoli da toeletta contengono fino al 95% di acqua, portando a unità pesanti per volume e imballaggi ingombranti“, ha spiegato Sheng Qi, ricercatore capo della School of Pharmacy dell’UEA. “Ogni anno, 120 miliardi di unità di cosmetici e articoli da toeletta vengono confezionati e spediti a livello globale, quindi l’industria ha un’enorme impronta di carbonio. La tecnologia che abbiamo sviluppato utilizza un processo senza calore per trasformare una gamma di prodotti di bellezza e cura della pelle a base di acqua e olio in piccoli dischi di materiale cartaceo”.

Il processo rimuove la maggior parte dell’acqua, lasciando che i residui solidi formino fibre molto sottili che si depositano l’una sull’altra. Il risultato sono piccoli dischi di materiale simil cartaceo che possono essere istantaneamente reidratati con una goccia d’acqua. La tecnologia permette di mantenere tutti i propri principi attivi, compresi quelli più sensibili come proteine e peptidi, dal momento che, a differenza di altri processi industriali per la creazione di prodotti secchi in polvere, non impiega calore. 

La tecnologia è stata sviluppata nel 2018 inizialmente per usi farmaceutici e per la somministrazione di farmaci, ma nel tempo il team si è reso conto delle potenzialità nella cosmesi e nella cura della persona.

“Rimuovere l’acqua e l’olio dai prodotti da toeletta come idratante, crema solare e altri prodotti per capelli e bellezza significa che non possiamo solo migliorare la loro durata, ma ridurre enormemente il peso del prodotto e dell’imballaggio, i costi di trasporto, i rifiuti di plastica e la necessità di conservanti”, ha commentato lo scienziato. “Soprattutto, riduce drasticamente la loro impronta di carbonio, che è meglio per l’ambiente. Speriamo che possa aiutare il settore della bellezza a raggiungere gli obiettivi di Net Zero Carbon e di sostenibilità, senza compromettere la qualità e le prestazioni del prodotto”.