(Rinnovabili.it) – I fondali del Mare del Nord hanno restituito circa 20 tonnellate di reti da pesca. Cosa farne? A loro penserà un nuovo progetto della ONG Healthy Seas destinato a coinvolgere anche il Mar Mediterraneo e l’Adriatico. Le vecchie reti, riportate a galla da squadre di sommozzatori impegnati a largo delle coste di Belgio e Olanda e conservate fino ad oggi in magazzini nei pressi di Rotterdam, verranno presto portate in Slovenia dove saranno trasformate in filati Econyl pronti a tessere le trame di numerosi prodotti. Dai costumi da bagno sino ai tappeti la fibra Econyl può essere impiegata in diversi contesti contribuendo, in questo caso, alla pulizia dei mari e dei fondali.
Al momento le stime dell’Onu parlano di 640mila tonnellate di reti da pesca abbandonate negli oceani, volume che rappresenta un decimo di tutti i rifiuti marini, che rimangono nei mari per centinaia di anni causando danni alla flora e alla fauna.
Gli altri progetti Healty Seas prenderanno presto in esame le condizioni dell’Adriatico al largo della costa di Italia, Slovenia e Croazia mentre un’altra iniziativa si concentrerà sulle coste spagnole procedendo parallelamente alla campagna d’informazione contro l’abbandono delle reti in mare.