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Prodotti sfusi e alla spina, al via gli incentivi per chi promuove la sostenibilità

Il Ministero della transizione Ecologica annuncia l'apertura, a partire da 23 novembre 2021, della piattaforma online dove richiedere i contributi. Le imprese possono presentare istanza per le spese sostenute nel 2020

Prodotti sfusi e alla spina
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Fino a 5mila euro di incentivi per la vendita di prodotti sfusi

(Rinnovabili.it) – Il Decreto Clima del 2019 ha introdotto in Italia le prime misure per l’incentivazione di prodotti sfusi o alla spina. Un progetto sperimentale che prevede di sostenere economicamente i negozi interessati a vendere detersivi o generi alimentari privi di imballaggi.

Al Ministero della Transizione ecologica (allora ancora Ministero dell’Ambiente) era affidato il compito di definire, in un decreto ad hoc, le modalità di assegnazione del contributo. Ma, causa pandemia, l’atto non ha visto la luce prima di settembre 2021. Oggi però l’iniziativa è pronta ad entrare nel vivo. Lo fa sapere lo stesso dicastero annunciando l’apertura della piattaforma informatica dove indirizzare la richiesta di incentivazione. 

Ricordiamo che il progetto è dedicato agli esercenti commerciali di vicinato così come quelli di media e grande struttura che attrezzino spazi per la vendita di prodotti sfusi o alla spina; o in alternativa a quanti vogliano aprire nuovi negozi dedicati esclusivamente la vendita di prodotti sfusi. Per loro, la norma prevede un contributo economico a fondo perduto pari alla spesa sostenuta (e documentata) per un importo massimo di 5.000 euro ciascuno.

Le imprese interessate, spiega il MiTE in una nota stampa, potranno presentare istanza per le spese sostenute nel 2020 attraverso la piattaforma informatica disponibile dal 23 novembre (https://padigitale.invitalia.it). “La scadenza per l’invio dell’istanza è fissata al sessantesimo giorno dalla data di attivazione della piattaforma. Occorre essere in possesso di un’identità SPID”.

Gli incentivi saranno assegnati secondo l’ordine di presentazione delle domande ammissibili, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, fino a esaurimento delle risorse. A patto ovviamente che il contenitore offerto dall’esercente sia riutilizzabile e rispetti la normativa. Nel dettaglio sono considerate ammissibili le spese sostenute per l’adeguamento dei locali, quali la progettazione e la realizzazione del  punto vendita o dello spazio dedicato, per l’acquisto di attrezzature funzionali alla vendita di prodotti sfusi compreso l’arredamento o allestimento del punto vendita o dello spazio dedicato, nonché per le iniziative di informazione, di comunicazione e di pubblicità dell’iniziativa.

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