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Una nuova “plastica” bioattiva creata da cellulosa e mango

plastica bioattiva
Credits: Fundación Descubre

La plastica bioattiva che manda in soffitta i conservanti alimentari chimici

(Rinnovabli.it) – Il packaging alimentare ha imboccato una doppia strada per la sostenibilità. Da un parte il settore sta cercando alternative ai polimeri di origine fossile, che promuovano una migliore e più facile biodegradazione. Dall’altra si punta a realizzare plastiche bioattive in grado svolgere un ruolo non più solo passivo nella protezione dei cibi. Da una ricerca congiunta tra Spagna e Portogallo, arriva un progetto in grado di fondere assieme le due istanze. Gli scienziati dell’Università di Cadice e dell’Università di Aveiro hanno, infatti, prodotto un nuovo film polimerico bio-finzionalizzato a partire da cellulosa e scarti vegetali.

Nel dettaglio il gruppo ha impiegato l’estratto delle foglie di mango a cui sono attribuite proprietà antimicotiche e antibatteriche. Questo materiale dona alla plastica bioattiva la facoltà di respingere agenti patogeni. Il processo adottato richiede la combinazione dell’estratto vegetale con la nanocellulosa dalla lavorazione cartaria per formare un nuovo film polimerico; la tecnica – chiamata impregnazione con solvente supercritico – permette all’estratto di mango di penetrare più efficacemente nella cellulosa promuovendo la migrazione dei composti attivi. “Di conseguenza, le proprietà attive del mango rimangono intatte dopo l’impregnazione, il che aumenta la capacità del film di proteggere il cibo”, afferma Cristina Cejudo, ricercatrice presso l’Università di Cadice.

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Il team ha messo alla prova il film attraverso esperimenti in vitro contro due patogeni alimentari: Staphylococcus aureus ed Escherichia coli. In entrambi i casi, la plastica bioattiva ha svolto un ruolo antimicrobico impedendo la diffusione dei batteri. Inoltre, gli estratti di mango hanno aumentato la capacità della pellicola di bloccare la luce UV. La ricetta ha anche assicurato una buona capacità antiossidante, stabilità termica e resistenza meccanica.  “Gli alimenti avvolti in questo film plastico potrebbero essere conservati più a lungo senza l’aggiunta di conservanti”, afferma Cejudo. “La pellicola stessa sostituisce l’additivo chimico, poiché il principio attivo esercita il suo effetto attraverso la confezione senza la necessità di aggiungere nulla al cibo”. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Food Hydrocolloids (testo in inglese).

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