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La panchina anti smog che cambia colore a seconda della qualità dell’aria

panchina smog poloniaOltre a comunicare i livelli di smog, la panchina contiene un purificatore capace di pulire 860 metri cubi d’aria ogni ora

 

(Rinnovabili.it) – Sedersi all’aperto e sapere in tempo reale se la qualità dell’aria del posto prescelto è buona o cattiva: con questa idea in mente, due minatori polacchi hanno realizzato il primo prototipo di panchina capace di analizzare istantaneamente i livelli d’inquinamento circostanti e di comunicarli in maniera semplice e intuitiva ai suoi utilizzatori.

 

All’apparenza sembrerebbe una semplice panchina di design, in listelli di legno curvati per seguire la conformazione ergonomica della seduta, ma il dispositivo ideato da Michał Kaczorek e Michał Szyszkowski, due minatori dei dintorni di Cracovia, nasconde un cuore tecnologico: un filtro posto all’interno della panchina rileva i livelli d’inquinanti nell’aria che vengono comunicati all’esterno grazie a dei led luminosi.

 

Quando la panchina si colora di rosso significa che l’aria nei dintorni è altamente inquinata e non è consigliato sedersi a respirarla; illuminata di giallo indica livelli d’inquinamento ai limiti, per cui una seduta è consentita ma meglio se di breve durata; panchina verde significa aria pulita e la possibilità di trascorrere tutto il tempo che si vuole in pieno relax.

 

Ma la panchina ideata dai due minatori fa molto di più: sempre al di sotto della seduta è installato un purificatore che può pulire fino a 860 metri cubi d’aria ogni ora, l’equivalente di quella contenuta in una stanza di 80 metri quadri.

 

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La prima panchina anti inquinamento atmosferico creata dagl’intraprendenti minatori è stata installata nel Municipio della cittadina in cui vivono, Jastrzębie-Zdrój, ma molte altre potrebbero essere presto installate in diversi luoghi sensibili del territorio polacco come aeroporti, ospedali, uffici e scuole.

 

 

La Polonia resta uno dei Paesi con la più bassa qualità dell’aria nel vecchio continente: nel 2016, uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva rilevato 33 delle 50 città europee più inquinate proprio in Polonia. Colpa di una rete energetica che fa ancora affidamento su tecnologie inquinanti, come quelle basate sulla combustione del carbone che, attualmente, rappresentano l’80% della produzione energetica polacca.

 

Proprio l’insidiosità dell’inquinamento atmosferico, vissuto sulla propria pelle, ha spinto i due minatori a creare un dispositivo che rendesse visibile con un semplice colpo d’occhio la misurazione della qualità dell’aria.

 

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