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Dove lo butto? L’annoso problema del packaging dei cosmetici

Il packaging dei cosmetici è spesso non riciclabile e per questo insostenibile. Pact è un collettivo, nato da due veterani del settore, che vuole renderlo circolare.

packaging dei cosmetici
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(Rinnovabili.it) – “L’industria della bellezza ha un problema molto brutto”, questo il motto che apre il sito di Pact, il collettivo che ambisce a rendere più sostenibile il packaging dei cosmetici.

I numeri del settore in effetti spaventano, la stima arriva a 120 miliardi di imballaggi all’anno: 27  per ogni consumatore. In linea di massima si tratta di materia non riciclabile o non riciclata, che finisce in discarica, negli inceneritori o dispersa nell’ambiente. 

Da questa consapevolezza è nato Pact Collective, un collettivo senza scopo di lucro con la mission di rendere il settore della bellezza, in particolare per quanto concerne il packaging dei cosmetici, maggiormente circolare. L’idea è venuta a Mia Davis e Victor Casale, entrambi reduci da importanti esperienze nel campo della cosmesi ed entrambi convinti servissero maggiori sforzi di sostenibilità. 

La loro idea è stata apprezzata e il gruppo ha raccolto l’adesione di più di 130 aziende provenienti da diversi ambiti della filiera della bellezza, tra cui anche nomi riconoscibili come Sephora e Eastman Chemical. 

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Il problema del packaging dei cosmetici

Da quando la sostenibilità è divenuta parola d’ordine di gran parte delle produzioni industriali, si fa grande attenzione al tema degli imballaggi per garantirne la massima riciclabilità. Questo avviene di meno, o incontra maggiori difficoltà, quando si tratta di prodotti relativi al settore della bellezza. Se negli ultimi anni si è sollevata notevolmente l’attenzione rispetto alla composizione chimica dei prodotti, ci sono ancora gravi difficoltà a rendere sostenibile il packaging dei cosmetici. 

Le ragioni sono varie: in genere ad esempio le confezioni sono troppo piccole e non riescono a essere lavorate dagli impianti tradizionali per il recupero di materiali. Questo vuol dire che anche gli imballaggi pensati e realizzati per essere riciclati spesso non sono adatti a esserlo, e finiscono per essere smaltiti in discarica o inceneriti. 

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I quattro principi chiave per un packaging dei cosmetici sostenibile

Path si offre per elaborare soluzioni che rispondano alle difficoltà del riciclo, creando programmi di ritiro e scomposizione dei materiali per verificarne la composizione; quanto scomposto, poi, viene venduto direttamente alle imprese che si occupano di riciclo. 

Oltre al lavoro sull’esistente, il collettivo si propone di affermare un modello virtuoso e contribuire a realizzarlo, seguendo quattro principi:

  • Approvvigionamento: incentivare nei consumatori la scelta ad acquistare cosmetici il cui packaging sia riutilizzabile o riciclabile;
  • Progettazione: sollecitando i designer a produrre imballaggi progettati con materiali riciclati e comporli per il riutilizzo, riducendo la quantità di materia utilizzata;
  • Informazione: spingendo le case produttrici a rendere più chiare possibili le etichette, affinché forniscano le informazioni per il riciclo di tutte le componenti;
  • Gestione del fine vita: elaborando percorsi alternativi alla discarica o all’incenerimento realizzabili facilmente dai produttori ed eseguibili dai consumatori.