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OVS lancia una collezione nata dal recupero di abiti invenduti

Il progetto, in collaborazione con il generatore di impresa Valemour, si basa sul recupero di abiti invenduti e l’avvio al lavoro di soggetti fragili

recupero di abiti invenduti
Via depositphotos.com

L’inclusione lavorativa e l’ecodesign si fondono grazie al recupero di abiti invenduti

(Rinnovabili.it) – Recupero degli abiti invenduti e inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva. Sono gli ingredienti del progetto RE-UP, lanciato da OVS in collaborazione con Valemour, generatore di impresa della fondazione veronese Più di un Sogno. I primi capi realizzati sono stati una collezione di t-shirt e denim, in vendita dal 9 maggio sul sito di OVS.

Tutto è nato da un workshop rivolto ai designer di OVS, a cui è stato chiesto di sviluppare un progetto che rispondesse ai principi dell’eco-design, la progettazione sostenibile verso cui l’Europa vuole dirigersi con maggior decisione e che richiederà un impegno a tutti i settori economici, compreso il tessile, per adeguarsi.   

OVS ha deciso di fare un recupero creativo, selezionando capi invenduti e decorandoli con la tecnica dripping, ispirata alle opere di Jackson Pollock. In pratica, schizzi di colore realizzati con una vernice ricavata dalla trasformazione di scarti tessili in pigmenti colorati. Le decorazioni, che rendono ogni pezzo unico, sono state realizzate dalle persone supportate da Valemour, realtà nata nel 2010 che oggi crea opportunità di inclusione lavorativa per più di quaranta persone con disabilità intellettiva. 

“RE-UP includerà tutti i progetti che realizzeranno l’idea di circolarità nel senso più ampio, sia ambientale che sociale. L’upcycling consiste nel riciclare e ripensare materiali dando maggior valore a un prodotto già esistente. Con questo progetto, grazie alla collaborazione con Valemour, contribuiamo a generare valore anche per la comunità” ha detto Simone Colombo, Head of Corporate Sustainability di OVS. 
Per Marco Ottocento, fondatore di Valemour, “l’impegno è creare comunità accoglienti verso le fragilità e le imprese sono tra le realtà più importanti della nostra vita personale dopo la famiglia e la rete di amicizie. Partire dalle imprese, per favorire l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva, significa generare un modello contagioso. In questo caso è avvenuto grazie alla bellezza dei prodotti RE-UP e l’unione dei talenti di tutti coloro che hanno contribuito alla loro realizzazione”.