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Nasce WoMat, la startup al femminile per materiali ecosostenibili

Dall’incubatore Reinova nasce WoMat, una startup tutta al femminile impegnata nello sviluppo di partership imprenditoriali e innovazione nello sviluppo di materiali ecosostenibili

materiali ecosostenibili
Il team di ricercatrici (da sinistra verso destra)_ Raffaella Striani, Silvia Colella, Aurora Rizzo, Carola Esposito Corcione, Antonella Giuri

(Rinnovabili.it) – Far crescere il settore dei materiali ecosostenibili: l’obiettivo finale di WoMat è molto ambizioso. Attraverso lo sviluppo di partnership con le imprese più giovani e il mondo dell’innovazione tecnologica, la startup, nata dall’incubatore Reinova, prevede di dare impulso a un settore fondamentale per la transizione ecologica. 

L’impresa è quasi interamente al femminile e le donne del team di WoMat sono impegnate nella definizione di materiali innovativi con ridotti impatti ambientali. 

Reinova, l’azienda modenese di validazione di componenti elettriche, sosterrà la fase iniziale della startup. 

“Vorremmo consolidare il bacino di conoscenza per rispondere alle esigenze del mercato e ampliare la rete di sviluppo di nuovi materiali ecosostenibili per differenti destinazioni d’uso, in grado di rispondere alle esigenze del mercato in ambiti applicativi industriali differenti”, ha spiegato l’amministratore delegato di Reinova, Giuseppe Corcione. “Il sostegno a WoMat fa parte del progetto più ampio di crescita di Reinova, incentrato sul processo di inserimento di nuove startup e sullo sviluppo di nuove partnership. Una crescita aziendale che vuole favorire lo sviluppo e vede la recente assunzione di dieci persone, mentre altre dieci verranno assunte a stretto giro”.

Centralità delle donne e sviluppo di materiali ecosostenibili

Obiettivo essenziale delle donne impegnate nel progetto è trovare soluzioni che portino alla realizzazioni dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare il focus relativo a “consumo e produzione responsabili”: i materiali ecosostenibili sviluppati dalla startup sono progettati a partire da elementi naturali e riciclabili. L’innovazione ricercata da WoMat sta nel ridurre i costi di realizzazione dei prodotti senza per questo cedere sulla sostenibilità ma attraverso la tecnologia. 

Un passaggio fondamentale per la realizzazione di questo intento è sistematizzare la ricerca di risorse a supporto dello sviluppo di soluzioni innovative, per poi rendere effettiva la produzione e puntare allo scale-up e alla commercializzazione. 

La start-up, come già illustrato, è completamente al femminile. Le sue socie fondatrici sono cinque ricercatrici: Carola Esposito Corcione, Aurora Rizzo, Silvia Colella, Antonella Giuri e Raffaella Striani, mentre per Reinova Stefania Carlucci sarà la CEO di WoMat: “Crediamo che non possa esserci vero progresso senza una maggiore partecipazione delle donne nell’economia e nella ricerca – ha spiegato – Si tende a pensare che l’investire nell’impresa sia un’attività prettamente maschile, eppure molti esempi in campo aziendale, politico e scientifico, ci raccontano una realtà ben diversa. Bisogna ancora compiere dei passi in avanti, ma qualcosa sta cambiando”.

Nel ruolo di chief technical officer, invece, Giuseppe Corcione, amministratore delegato Reinova.