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“Monumenta”, l’arte alimentata dal sole

E' stata presentata in anteprima al Solar Expo di Verona, l'installazione artistica di Fabrizio Plessi, alimentata ad energia solare che sarà in mostra dal 20 maggio al 5 novembre 2012 nella Valle dei Templi ad Agrigento.

(Rinnovabili.it) – E’ stata presentata lo scorso venerdì 11 maggio, al Solar Expo di Verona, l’installazione artistica fotovoltaica “MONUMENTA” Si tratta della prima opera d’arte a zero emissioni ideata e creata da Fabrizio Plessi, uno degli artisti contemporanei più innovativi. L’opera, presentata in anteprima a Verona, consiste in una serie di video-installazioni alimentate da un “complesso impianto fotovoltaico” realizzato per Plessi da Sig Solar Italia Srl. Il progetto, che sarà in mostra al parco archeologico della Valle dei Templi ad Agrigento, a partire dal prossimo 20 maggio fino al 5 novembre, rappresenta una serie di enormi monoliti ispirati ai resti archeologici agrigentini, e in particolare all’altare dell’ecatombe in prossimità del tempio di Zeus.

I 9 monoliti sono in realtà dei contenitori cavi, rivestiti in materiale simile nell’aspetto alla pietra tufacea sui quali sono posizionati i pannelli solari, resi vivi dalle proiezioni dei quattro elementi fondamentali: fuoco, acqua, terra e aria. Elementi che rappresentano il pensiero dell’artista sul rapporto tra uomo e natura, e la concezione di rispetto ambientale, ispirato dal pensiero filosofico di Empedocle. “Il mio lavoro è quello di abbattere le barriere tra scienza e arte e di operare attraversamenti in diagonale, vere e proprie globalizzazioni che renderanno più umano l’inespressivo volto della macchina. Per cui l’arte, con le sue inesauribili capacità terapeutiche, grazie proprio alla sua sofisticata possibilità tecnologica di vettore d’informazione, verrà ad essere un fondamento basilare per lo spirito dell’uomo nell’arido paesaggio contemporaneo… Il lavoro dell’artista rimane quello di far arrivare nella nostra retina e nel nostro cervello dei flash al magnesio che andranno ad illuminare zone buie e segrete della nostra percezione. E una volta che la nostra mente si è dilatata ad idee più vaste, non tornerà più nel suo formato originario”, spiega Plessi “Un monumento nel monumento”, che cerca creare un collegamento tra presente e passato, “nonché di aprire un dialogo tra il mondo dell’arte e quello delle energie rinnovabili”.