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Eco-paillette fatte di alghe, il lato sperimentale della moda verde

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Credits: One X One

Bio-pailette e fibre vegetali per la nuova moda che punta al “lusso consapevole”

(Rinnovabili.it) – Affrontare i temi dell’economia circolare, dell’equità e delle tecnologie rinnovabili attraverso la “lente del design, della bellezza senza tempo e dell’empatia”. Questo l’obiettivo di One X One 2019-2020, programma  di supporto concreto alla moda sostenibile, lanciato da Fondazione Slow Factory, Swarovski e l’Ufficio delle Nazioni Unite per i partenariati. L’iniziativa nasce far incontrare scienziati e stilisti d’alto profilo su nuove soluzioni con cui affrontare le sfide attuali. “One X One – si legge sul sito del programma – è il primo incubatore nel suo genere che promuove la collaborazione interdisciplinare per potenziare l’innovazione sostenibile. Per espandere l’immaginazione in nuovi regni di possibilità, scienza e design devono unirsi – mano nella mano – per creare nuovi paradigmi per l’industria della moda”.

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E tra le collaborazione selezionate dal programma c’è anche quella tra lo stilista Phillip Lim e la designer industriale Charlotte McCurdy. Insieme hanno voluto reinventare un nuovo “lusso consapevole” utilizzando materiali a emissioni zero. Il lavoro è partito dalle ricerche svolte McCurdy sulla bioplastica da alghe. “Siamo stati ispirati dalle sfumature del verde e da come avviene la fotosintesi, da come la luce si riflette e si rifrange”, ha spiegato Phillip Lim “Abbiamo immaginato un intero ecosistema di vita marina […] decostruendo e ricostruendo questo ecosistema”. Il risultato è luccicante. Dalla collaborazione è nato un abito in paillette, al 100% ecologico, a base di fibre naturali, microalghe e pigmenti minerali.

I lustrini sono stati creati a partire creati esponendo le alghe al calore, affinché si legassero assieme prima di versarle in uno stampo personalizzato dove polimerizzare e solidificare. Ogni singolo pezzo è stato quindi ritagliato e cucito su uno strato di base biodegradabile costituito da fibre vegetali. Quest’ultimo arriva dall’esperienza PYRATES, una società di ricerca e sviluppo che ha collaborato con Lim per fornire un tessuto naturale antitraspirante e termoregolante, ottenuto da alghe e bambù.

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Credits: One X One

“La sostenibilità nella moda non riguarda solo i tessuti organici, naturali o riciclati”, ha detto McCurdy a Dezeen. “Se vogliamo arrivare a zero sulle nostre emissioni, dobbiamo pensare a come sostituire il 60% dei tessuti che sono attualmente realizzati con combustibili fossili”.

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