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Microfibre in mare? Le cattura il filtro FiberCatcher®

Marevivo e Grundig portano avanti insieme un progetto di informazione e sensibilizzazione sull’emergenza microfibre, le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici nel lavaggio. Arrivano in mare, vengono ingerite dai pesci e finiscono nei nostri piatti. Il filtro FiberCatcher® delle nuove lavatrici Grundig trattiene e raccoglie oltre il 90% delle microfibre

microfibre FiberCatcher®
Photo by Tina Bosse on Unsplash

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Le microfibre sono le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici durante il lavaggio: un nemico invisibile e insidioso che contribuiscono a soffocare il mare. L’inquinamento da plastica è associato a buste, bottiglie, reti da pesca; quello da microplastiche è altrettanto grave, anche se invisibile.

Microplastiche in mare, emergenza mondiale

L’associazione ambientalista Marevivo combatte da anni una lotta incessante contro le microplastiche, particelle di plastica di grandezza inferiore ai 5 millimetri che non vengono trattenute dai sistemi di depurazione, arrivano in mare e sono ingerite dai pesci, anche da quelli che mangiamo.

Già nel 2016 il Rapporto Frontiers dell’UNEP (United Nations Environment Programme) inserì le microplastiche negli oceani tra le sei emergenze ambientali mondiali.

Nel 2017 Marevivo lanciò con altre associazioni l’appello #Faidafiltro per la messa al bando delle microplastiche dai cosmetici.

Sensibilizzare sull’inquinamento da microfibre

Nel 2018 è stata la volta della campagna #StopMicrofibre per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento marino da microfibre: la causa principale di questo tipo di inquinamento è dovuta al lavaggio dei capi di abbigliamento.

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Proviamo a tradurre le parole in numeri per capire la dimensione del problema. Ogni anno negli oceani vengono scaricate circa mezzo milione di tonnellate di microfibre, che corrispondono a 50 miliardi di bottiglie di plastica.

Il 64% dei tessuti è realizzato in parte con materiali sintetici (poliestere, nylon, acrilico, poliammide) – molto usati nella cosiddetta “fast fashion”, ovvero i capi di abbigliamento a costi economici – che vengono rilasciate nei lavaggi già a 30°-40°.

Tra le proposte avanzate da Marevivo, oltre a produrre tessuti che rilascino meno microfibre – c’è la richiesta alle aziende di progettare per le lavatrici dei sistemi di filtraggio più efficaci.

Grundig, un grande marchio degli elettrodomestici, da tempo mette la propria tecnologia a disposizione della tutela ambientale e ha deciso di unire le sue forze a quelle di Marevivo – con cui condivide la visione – in un progetto di informazione e sensibilizzazione sull’emergenza microfibre.

Studi certificati attestano che le microfibre da tessuti sintetici rappresentano il 35% delle microplastiche disperse in mare.

Il sistema di filtraggio FiberCatcher®

Da qualche anno Grundig ha introdotto sul mercato FiberCatcher®, un sistema di filtraggio innovativo che trattiene e raccoglie oltre il 90% delle microfibre dei tessuti rilasciate durante i lavaggi.

Grundig ha già inserito il filtro FiberCatcher® nelle sue lavatrici di ultima generazione. Un passo importante, se pensiamo che in ogni lavaggio in lavatrice un capo sintetico produce 700mila microfibre di plastica.

Queste particelle entrano nella catena alimentare dei pesci e finiscono nel nostro piatto: è stato calcolato che ogni settimana ognuno di noi ingerisce una media di 5 grammi di microfibre a settimana. In pratica, è come se ogni settimana mangiassimo una carta di credito.

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La campagna di Grundig e Marevivo si avvale della collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche e del prof. Francesco Regoli, esperto in materia di microplastiche.

Per il 2023 è programmata una serie di test specifici utilizzando la lavatrice Grundig con FiberCatcher® per poterne certificare il ridotto impatto ambientale per quanto riguarda il rilascio di microfibre nel lavaggio.

Ricordiamo quattro piccoli gesti alla portata di tutti per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente: lavare preferibilmente a basse temperature; riempire il cestello e fare cicli di lavaggio brevi; usare poco detersivo, preferibilmente liquido; preferire capi in fibre naturali.