Per riutilizzare i rifiuti del design, 200mila euro dall’Ue
(Rinnovabili.it) – Riutilizzare i rifiuti del design per dare loro una nuova vita, supportando “modelli di sviluppo nei quali il rispetto dell’ambiente e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse sono elementi determinanti”: è questo l’obiettivo del progetto di economia circolare “Zero Waste Design”, che vede come capofila la Regione Toscana che, insieme ai partner Istituto Europeo di Design (Italia), Università de Gabes (Tunisia), La Nueva Vida de Raimundo (Spagna) e Design and Craft Council of Ireland (Irlanda) si è aggiudicata un finanziamento di 200.000 euro da parte della Commissione Europea.
“Zero Waste Design” nasce con l’obiettivo di realizzare una filiera del riutilizzo degli scarti del settore per la creazione di nuovi prodotti.
“Zero Waste Design”: una nuova vita per i rifiuti del design
La proposta progettuale ha ottenuto il sovvenzione della Commissione Europea nell’ambito del bando “Creative Europe”. I prossimi due anni vedranno la regione capofila e i partner di progetto impegnati in attività di diverso genere, che andranno dalla formazione alla sensibilizzazione, ma li impegneranno anche in azioni pilota finalizzate alla realizzazione di prototipi.
Zero Waste Design prevede infatti sia percorsi formativi per “progettisti zero rifiuti”, perché siano create nuove professionalità in grado di immaginare il riutilizzo dei materiali, sia azioni di sensibilizzazione su riutilizzo e riciclo dei rifiuti, sia momenti di applicazione pratica di quanto diffuso. I partecipanti, distribuiti tra Italia, Spagna, Tunisia e Irlanda, si cimenteranno nella creazione di prototipi di prodotti realizzati a partire dal riutilizzo dei rifiuti del design.
Il progetto è inteso come attività ponte tra la cooperazione internazionale e l’economia circolare. “Zero Waste Design” – ha spiegato l’Assessora regionale alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale Serena Spinelli – declina al meglio il tema dell’economia circolare, tema che è stato inserito dalla Regione tra le priorità della cooperazione allo sviluppo dei prossimi anni. I processi di economia circolare, infatti, risultano importanti anche per i Paesi a basso reddito che vedono nelle pratiche di riciclo una via per crescere sul piano economico e sociale nel rispetto dei territori e delle comunità”.