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Contro l’inquinamento nasce la tuta antismog

Contro l’inquinamento nasce la tuta antismog3.(Rinnovabili.it) – E se i tuoi vestititi fossero in grado di filtrare l’inquinamento? È la domanda che si sono posti un gruppo di designer olandesi, che hanno deciso di costruire una tecnologica tuta antismog, messa in mostra alla recente settimana del design di Pechino. L’hanno chiamata BB.Suit 2.0, ed è l’ultima frontiera del tessile.

Le fibre utilizzate sono state scelte da Borre Akkersdijk in collaborazione Martijn ten Bhomer, della Eindhoven University of Technology, Eva de Laat, Daan Spangenberg Graphics, StudioFriso e Want.

 

Il materiale ha un sensore integrato della qualità dell’aria, in grado di analizzare l’inquinamento in base ai dati dell’utente mapparlo di conseguenza. Il sensore misura la concentrazione di monossido di carbonio, metano e gas di petrolio liquido (LPG) nell’aria circostante. La tuta poi lo neutralizza utilizzando una tecnologia brevettata da Squair e chiamata Cold Plasma (plasma non termico). Esso si crea quando il gas si ionizza mantenendo una carica elettrica totale nulla. Il campo elettrico del “plasma non termico” separa le molecole d’ossigeno: singole molecole, cariche negativamente, ripuliscono l’aria legandosi ai monossidi di carbonio e trasformandoli in diossidi (CO2), meno dannosi. Il risultato, anche se su piccolissima scala, è analogo a quello che vediamo dopo una tempesta di fulmini. L’aria infatti, dopo questi fenomeni, è sempre più fresca e pulita. La tecnologia è in grado di dividere ossigeno e acqua in radicali liberi, che reagiscono facilmente a contatto con gas tossici o batteri, virus e polveri, ossidandoli e ripulendo l’aria. Con la BB.Suit 2.0 tutte le particelle “cattive” vengono rese inerti, cosa che nella capitale cinese farebbe comodo a tutti.

 

Ciononostante sarà impossibile fare della tuta antismog un prodotto di massa. Infatti ha un “piccolo” problema: è difficilissimo lavarla, praticamente impossibile. I creatori sostengono che si tratti comunque di un primo passo: se per il momento la potranno indossare solo facoltosissimi sporcaccioni, non è detto che in futuro non si trovi il modo di mettere in lavatrice anche questo prodotto dell’innovazione.

 

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