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Imballaggi biodegradabili: 5 innovazioni sbalorditive

Dalle alghe all’erba, fino alla cellulosa, le soluzioni più creative per realizzare imballaggi biodegradabili e ridurre l’inquinamento

imballaggi biodegradabili
Via depositphotos.com

La corsa al packaging sostenibile spinge la ricerca e le start up verso l’ideazione di straordinari imballaggi biodegradabili

(Rinnovabili.it) – Le imprese sono a caccia di innovazione nel campo del packaging. La sensibilità verso l’impatto della plastica cresce e anche l’inquinamento. Per questo scienziati e creativi sono al lavoro per trovare imballaggi biodegradabili che possano soddisfare gli standard necessari alla commercializzazione. Di buone idee ne sono emerse molte e Rinnovabili.it ha raccolto le più interessanti.

Dalla cellulosa batterica, un imballaggio che si mangia

Gli scienziati dell’Università di Hong Kong hanno sviluppato un nuovo materiale a base di biocellulosa, da impiegare negli imballaggi alimentari. Trasparente e commestibile, si biodegrada naturalmente in 2 mesi. Incorporando alcune proteine di soia nella struttura e rivestendola con un composito resistente all’olio, hanno reso questo packaging resistente all’acqua, superando i problemi avuti con le prime versioni. 

Il vetro biodegradabile che si scioglie al caldo

Questa proprietà del vetro biodegradabile inventato dall’Accademia cinese delle Scienze è un po’ croce e delizia per i suoi creatori. Fabbricato utilizzando amminoacidi o peptidi (cioè catene di amminoacidi, i mattoni costitutivi delle proteine), si produce con una tecnica che prevede riscaldamento e raffreddamento rapido. Il problema è la sua elevata sensibilità al calore, che lo tiene ancora lontano dalla commercializzazione. Il vantaggio è che, quando sarà perfezionato, non necessita di altro che di processi biologici per decomporsi.

Tazze di alghe per un take away ecologico

C’è gran fermento intorno al packaging per l’asporto. Questa forma di consumo è in crescita ma le norme europee stanno tentando di piegarla al riutilizzo dei contenitori. The Good Cup potrebbe avere una proposta di mediazione, grazie a un materiale per bicchieri senza coperchio compostabili nell’organico domestico. Realizza questi contenitori con carta envoPAP ricavata da scarti agricoli e ha vinto l’IF design award 2023.

Un progetto UE scommette sull’imballaggio in erba

Grazie ad un progetto Horizon, La tedesca Creapaper sta mettendo a punto un sistema per la produzione di imballaggi in erba. L’utilizzo dell’erba potrebbe diventare strategico per ridurre l’impiego di pasta di legno. La metà dei 400 milioni di tonnellate di carta prodotte ogni anno nel mondo utilizza infatti questo materiale. Una tonnellata di pasta d’erba richiede circa 10 litri d’acqua, mentre la stessa quantità di pasta di legno ne richiederebbe circa 1.500. La Creapaper sta installando la prima linea di produzione della fibra d’erba e ha in mente di rendere il processo non solo stazionario, ma anche mobile.

Funghi al posto della plastica

Realizzati in fibra di canapa e micelio, i materiali da imballaggio Ecovative possono sostituire le schiume espanse, il cartone e gli imballaggi in plastica. Il materiale è compostabile in casa e cresce direttamente in uno stampo che ha la forma decisa per l’applicazione finale.