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Da Goodyear pneumatici sostenibili a base di scarti di riso e plastica

L'azienda statunitense presenta il nuovo copertone dimostrativo realizzato al 70% con materiali sostenibili di origine biologica o provenienti dal riciclo

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Credits: Goodyear

La ricetta verde di Goodyear Tire & Rubber Company

(Rinnovabili.it) – Un pizzico di CO2, qualche vecchia bottiglia in plastica, scarti di riso inceneriti e oli vegetali quanto basta. Questi alcuni ingredienti degli innovativi pneumatici sostenibili firmati Goodyear Tire & Rubber Company. La società statunitense ha presentato in questi giorni il prototipo, primo passo concreto verso l’obiettivo 2030: produrre gomme realizzate al 100% con materiali ecofriendly. Una target ambizioso ma perfettamente alla portata della società come dimostra la ricetta del prodotto dimostrativo. Oggi, infatti, Goodyear ha già raggiunto un ottimo 70% di “sostenibilità”, ricorrendo alla chimica verde e all’economia circolare.

 “Nel 2020 ci siamo dati un obiettivo ambizioso: creare uno pneumatico realizzato al 100% con materiali sostenibili in 10 anni; e i nostri scienziati e ingegneri hanno fatto grandi progressi verso questo obiettivo”, ha affermato Chris Helsel, vicepresidente senior, operazioni globali e chief technology officer. 

I primi passi in questa direzione erano stati compiuti oltre 4 anni fa con la messa a punto di una speciale mescola contenente olio di soia al posto di quello fossile. una soluzione in grado di aiutare a mantenere flessibile la gomma rispetto le variazioni di temperatura, e dunque migliorare l’aderenza del veicolo sulle strade.

Pneumatici sostenibili, come sono fatti?

Oggi i nuovi pneumatici sostenibili includono ben 13 ingredienti di origine, per così dire, “non tradizionale”. Accanto all’olio di soia, compaiono tre varianti di nerofumo – elemento che rinforza la mescola e aumenta la durata del copertone – ottenute da metano, anidride carbonica e olio vegetale. “Le valutazioni iniziali del ciclo di vita – ha spiegato la società in una nota stampa – dimostrano emissioni di carbonio ridotte rispetto agli attuali metodi di produzione del nerofumo o l’uso di materie prime biologiche o di scarto”.

I prototipi includono anche una varietà unica di silice di alta qualità prodotta dalla cenere di lolla di riso, un sottoprodotto della lavorazione del riso. La silice è spesso utilizzata negli pneumatici per migliorare l’aderenza e ridurre il consumo di carburante. Spazio infine al poliestere riciclato, ottenuto da vecchie bottiglie e altri rifiuti in plastica. “Si tratta di un risultato entusiasmante – ha concluso Helsel – che dimostra il nostro impegno ad aumentare l’uso di materiali sostenibili nei nostri pneumatici”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.