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Funghi, rifiuti organici e stampa 3D danno vita a nuovi biomateriali

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Via depositphotos.com

I biomateriali creati dall’Università di Sydney si basano su fondi di caffè e frammenti di cartone, su cui far crescere il micelio

(Rinnovabili.it) – Dalla coltivazione dei funghi possono nascere nuovi biomateriali compostabili, da utilizzare in diversi prodotti. Lo ha dimostrato una nuova ricerca dell’Università di Sydney, dove un team di scienziati ha prodotto alcuni prototipi basati sui cosiddetti mico-materiali.

L’esperimento abbina l’utilizzo di rifiuti organici, come fondi di caffè e frammenti di cartone, con la stampa 3D e la coltivazione di funghi. Le capacità dei funghi di legarsi alla materia organica grezza tramite il reticolato di radici che formano durante la crescita, è la chiave del processo. Si tratta di una struttura nota come rete micorrizica ed è formata dal micelio, l’apparato vegetativo dei funghi. Il micelio si articola in un intreccio di filamenti detti ife. Questa rete funziona come legante e come copertura del materiale organico di scarto utilizzato dai ricercatori australiani. 

Se la materia viene essiccata prima di farci crescere sopra il fungo, il micelio forma infatti un tessuto simile alla pelle, che tiene insieme il materiale organico in una forma data da un calco ottenuto con la stampa 3D. 

Per testarne il funzionamento, i ricercatori hanno fuso stampi di forme semplici come sfere, una teiera e un coniglio. Poi hanno sviluppato ulteriormente il processo in progetti più complessi e pratici che sfruttano le capacità naturali del fungo. Il micelio può anche essere coltivato attorno a strutture che integrano componenti elettroniche: ad esempio, l’esperimento ha previsto un caso in cui questo approccio è stato utilizzato per coltivare un vaso di fiori con sensori per monitorare e segnalare le condizioni del suolo. Il vaso, inoltre, si decompone quando la pianta è pronta per passare a un contenitore più grande.

Questi mico-materiali sono efficienti dal punto di vista energetico e traggono la loro energia dal materiale di scarto, sia esso segatura, cartone o fondi di caffè. Possono essere utilizzati in diverse applicazioni, e potrebbero rappresentare una risorsa per i paesi a basso reddito, dove persistono problemi di costi e di accesso ai materiali.

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