Oggi, smartphone, televisori, lavatrici e aspirapolvere sono tutti utilizzati in media per periodi più brevi rispetto alla durata prevista. Estendere la vita di questi apparecchi e combattere l'obsolescenza programmata è un obbligo ambientale ed economico
Pubblicato il briefing “Il consumo dell’Europa in un’economia circolare: i vantaggi dell’elettronica di lunga durata”
(Rinnovabili.it) – Ogni anno, in media, oltre 20 kg di prodotti elettrici ed elettronici vengono immessi sul mercato UE per persona. Dalle lavatrici ai telefoni cellulari, dalle aspirapolvere ai televisori, dai frigoriferi ai computer, passando per lunghe liste di gadget. E in quasi tutti i casi la durata media effettiva è inferiore a quella prevista. Il problema non è solo economico. Non poter contare su un’elettronica di lunga durata significa anche dover fare i conti con un’attività ad alta intensità di risorse, quale lo smaltimento, e con i suoi impatti ambientali.
Una soluzione esiste ed è quella evidenziata del nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). L’istituto ha pubblicato il briefing ”Il consumo dell’Europa in un’economia circolare: i vantaggi dell’elettronica di lunga durata”, mettendo in luce le opportunità date da una riduzione dell’obsolescenza e da una migliore “circolarità” di progettazione.
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Il documento sottolinea come la quantità di elettronica immessa sul mercato UE sia aumentata rapidamente negli ultimi decenni (dati Eurostat 2019). Ciò può in parte essere spiegato con la crescita dei consumi. Ma un ruolo chiave lo stanno giocando anche tempi di vita più brevi e la crescente obsolescenza dei prodotti elettronici. In altre parole i beni non vengono più utilizzati anche se in linea di principio funzionano ancora o potrebbero funzionare se riparati.
Il documento analizza quattro casi studi di studio dedicati a smartphone, lavatrici, aspirapolvere e televisori. Per tutti e quattro i gruppi di prodotti, la durata effettiva di vita è di almeno 2,3 anni più bassa di quella prevista. uno scarto apparentemente piccolo ma con grandi ricadute economiche ed ambientali. In apparecchiature elettroniche complesse si possono trovare, infatti, fino a 60 elementi chimici differenti. E ogni risorsa ha il suo impatto che diventa particolarmente importante nel caso di materie prime essenziali o elementi delle terre rare.
Dove esiste un gap, tuttavia, esiste anche un’opportunità di miglioramento. In questo senso il documento dell’AEA mostra i benefici economici di un’elettronica di lunga durata, suggerendo una serie di strade per poterli sfruttare a pieno.
Secondo l’Agenzia, è necessario sviluppare modelli di business circolari che conservino più a lungo il valore dell’elettronica. Il briefing evidenzia la necessità di rafforzare i requisiti di progettazione ecocompatibile e migliorare il potenziale di riparazione, smaltimento e ri-fabbricazione. Altre misure includono un maggiore utilizzo del marchio energetico dell’UE, lo sviluppo di appalti pubblici verdi e l’estensione della responsabilità del produttore alla fine della vita dei prodotti.
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