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Ecodesign: la top ten del 2014

(Rinnovabili.it) – Una raccolta di fine anno delle invenzioni di ecodesign che più hanno colpito la nostra attenzione nel 2014. Che siano accessori, oggetti di arredamento, piccoli elettrodomestici o un semplice libro, questi oggetti sono stati concepiti mettendo in primo piano l’impatto ambientale e la capacità di migliorare la vita di chi li usa e l’ambiente in cui sono inseriti.

 

10. La storica Shell Chair diventa riciclabile

Ecodesign: la top ten del 2014

 

La celebre sedia progettata dai designer Charles e Ray Eames nel 1950 diventa completamente riciclabile. L’originale era in fibra di vetro ma venne ritirata dalla produzione perché dannosa per la qualità dell’aria degli ambienti interni e venne sostituita con una versione in polipropilene riciclabile. Nel 2014 la casa produttrice Herman-Miller ha reintrodotto una versione ecosostenibile in fibra di vetro prodotta senza emissioni di VOC e HAP negli stessi colori dello scorso secolo. La seduta è completamente riciclabile e la casa produttrice mette a disposizione del cliente un “Take Back Program” in cui il materiale viene finemente macinato e riutilizzato come materiale per costruzioni stradali.

 

9. Occhiali in legno delle Dolomiti, belli, italiani e sostenibili

Ecodesign: la top ten del 2014

 

Nel 2014 è stato registrato il marchio Dolpi Made in Dolomiti dalla Mavima Bautec srl, il primo occhiale al mondo prodotto con legno PEFC italiano. La certificazione della gestione forestale che attesta l’uso e la gestione sostenibile del verde in questo caso ha interessato le foreste della parte alta della provincia di Belluno. L’amore per il territorio e la tradizione dell’arte del “fare gli occhiali” tipica del bellunese si sono sposati in questa linea di prodotti, in 7 specie legnose, eleganti e confortevoli con il loro peso di soli 24 grammi.

 

8. Il tavolo in cartone e vetro elegante e green

Ecodesign: la top ten del 2014

 

Il More Plus Desk è uno degli ultimi arrivati nella grande famiglia Ecodesign commercializzata da Lessmore e disegnata da Giorgio Caporaso. Il tavolo è realizzato in cartone, legno certificato FSC e vetro e con la sua semplicità risulta raffinato ed adatto anche agli ambienti più lussuosi. La linea Lessmore è stata presente a tutti gli eventi che hanno avuto il tema del design o della sostenibilità come  protagonisti: Il Salone del Mobile di Milano , la Fiera Ecomondo a Rimini, il London Festival Design per citarne alcuni.

 

7. Il frigorifero di Coca-cola che fa a meno della presa

Ecodesign: la top ten del 2014

 

A prima vista è un mobile per interni con sopra delle piante, ma in realtà nasconde una vecchia tecnologia per raffrescare i liquidi che contiene. Quando le piante vengono innaffiate l’evaporazione raffredda la camera interna di almeno 20 gradi e lo specchio sulla parte superiore cattura l’energia solare per trasformare un  gas in liquido producendo un ulteriore effetto refrigerante.  Sviluppato dalla collaborazione tra  Leo Burnett Colombia e il Centro Internazionale di Fisica a Bogotà. La Coca-Cola ha deciso di testare il biocooler in Colombia, dove le temperature medie superano i 40 gradi.

 

 6. Il tavolo fotovoltaico per interni

Ecodesign: la top ten del 2014

 

Progettato dalla designer tedesca Marjan van Aubel e pensato per spazi come biblioteche, ristoranti e uffici, il Current Table riesce a catturare la luce interna alla stanza in cui è collocato, a trasformarla in energia elettrica e ad immagazzinarla nelle batterie nascoste nella struttura perimetrale. Con questo tavolo mentre si legge un libro è possibile caricare il cellulare o il PC collegandolo alle porte USB laterali in modo del tutto naturale. Sfruttando la tecnologia fotovoltaica sviluppata da Solaronix delle piccole particelle di biossido di titanio sono annegate nel vetro trasparente che viene tinto di arancione. Una spia al lato del profilo del tavolo di eco design indica il livello di carica delle batterie.

 

5. La bottiglia commestibile per non buttare proprio nulla

Ecodesign: la top ten del 2014

 

Si chiama Ooho ed è stata concepita da un gruppo di giovani designer londinesi. La bottiglia può essere mangiata dopo l’utilizzo senza alcun rischio, essendo prodotta a partire da una membrana gelatinosa di alghe. L’involucro è stato pensato ispirandosi alla tecnica culinaria della sferificazione, il liquido è racchiuso in due membrane, la più interna realizzata a partire da alghe brune e cloruro di calcio. I designer hanno pensato di posizionare le etichette nello spazio tra le due membrane e sperano che un giorno il loro prodotto possa essere commercializzato. Attualmente il team di Rodrigo Garcia Gonzalez, Pierre Paslier e Guillaume Couche ha vinto il Lexus Design Award 2014.

 

4. Il tappo di sughero che diventa uno sgabello

Ecodesign: la top ten del 2014

 

L’azienda di chiusure per bottiglie Livingcap srl ha deciso di lanciarsi nel mondo dell’arredamento con la sua linea Greencorks, sgabelli e tavolini realizzati con gli scarti della lavorazione del sughero accattivanti ed assolutamente sostenibili. Lo sgabello più piccolo, 45 cm, dalla forma di un tappo da spumante, nasce dal riutilizzo di circa 700 tappi e fissa il doppio della CO2 emessa in caso di mancato recupero, ovvero 14 chilogrammi. Prodotti grazie alla collaborazione con l’architetto Manuel Cason dello studio Mca & Partners, gli oggetti di arredo sono realizzati anche con i tappi usati raccolti in punti di raccolta del sughero chiamati Save Planet Box.

 

3. I piatti che si puliscono da soli avverano un sogno

Ecodesign: la top ten del 2014

 

Lavare i piatti non sarà più un problema con la serie di stoviglie ideate dallo studio di design svedese Tomorrow Machine. Progettati imitando i fiori di loto questi piatti hanno una superficie  estremamente idrofobica che li mantiene costantemente puliti. Nate dalla collaborazione con  il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma queste  stoviglie di ecodesign hanno un rivestimento  costituito da una cera disciolta ad alta temperatura che respinge acqua, olio e sporco. Dopo mangiato basta inclinare il piatto verso il secchio e questo si pulisce da solo dai residui del pasto, realizzando il sogno nel cassetto di milioni di persone e rendendo possibile un considerevole risparmio idrico.

 

2. Moss table, energia dal muschio in un tavolino

moss table

 

Grazie alla tecnologia biofotovoltaica il tavolino coperto di muschio riesce a regalare quotidianamente energia al proprietario. L’energia chimica viene convertita in energia elettrica grazie a un processo bio-elettrochimico scatenato dalle proprietà fotosintetiche della pianta che si trova sotto il piano trasparente del tavolo. I piccoli vasi contenenti il muschio funzionano come “fotobiocelle” capaci di produrre 520 Joule di energia al giorno. L’invenzione presentata al Fuorisalone 2014 di Milano è il prodotto di una ricerca Design of Science promosso dall’Istitute for Manufacturing della Cambridge University.

 

1. Il libro che depura l’acqua e insegna le pratiche di igiene

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Un manuale che sensibilizza sui rischi derivanti da un’errata educazione igienico sanitaria e allo stesso tempo depura l’acqua. Realizzato con una speciale carta filtro “The drinkable book” è capace di abbattere oltre il 99,9% dei batteri presenti , rendendo l’acqua potabile. Nato dalla collaborazione tra Agenzia di creatività sociale DDB New York e gli attivisti della WATERisLIFE il libro ha un rivestimento di particelle di argento, che costituisce un filtro avanzato contro gli agenti patogeni come i batteri responsabili di colera e tifo. Secondo Matt Eastwood, CCO di DDB New York, questa è l’opzione più economica sul mercato e rivoluzionerà la depurazione delle acque.

 

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