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I ritardi nell’eco-progettazione ci fanno perdere miliardi di euro

La Commissione Europea allenta la tabella di marcia verso le nuove norme per ecodesign ed etichettatura energetica. EEB: "Il risultato sono maggiori emissioni e bollette più elevate per i cittadini"

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Le organizzazioni ambientaliste chiedono risorse appropriate alle politiche di eco-progettazione

(Rinnovabili.it) – Negli anni l’Unione Europea si è dotata di diversi strumenti per migliorare l’uso dell’energia. Tra questi le norme dedicate all’etichettatura energetica e all’eco-progettazione (o eco-design). Misure all’avanguardia, finalizzate al risparmio e all’efficenza, che oggi risentono tuttavia del passare dei tempi. Le nuove istanze dell’economia circolare, i miglioramenti tecnologici compiuti dall’aziende e l’aggravarsi della crisi climatica, hanno imposto all’UE nuovi obiettivi. Eppure la strada dell’aggiornamento normativo appare ancora in salita. A denunciarne i ritardi sono oggi alcune associazioni ambientaliste europee, sottolineandone cause ed effetti. Secondo le organizzazioni a causa delle poche risorse stanziate su etichettatura energetica ed eco-prgettazione, ad oggi è stato implementato solo il 25% degli aggiornamenti previsti per il periodo 2016-2019. Parallelamente, la Commissione europea sta ancora lavorando sul Piano Ecodesign and Energy Labelling 2020-2024; che di conseguenza sarà adottato con almeno 2 anni di ritardo.

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Ma più lunga è l’attesa, maggiori saranno i benefici persi. Per la precisione ECOS e l’European Environmental Bureau (EEB) hanno calcolato circa 10 milioni di tonnellate di emissioni eliminabili ogni anno entro il 2030. E un totale di 40 miliardi di euro che potrebbero essere scalati dalle bollette europee nello stesso periodo.

“L’ eco-progettazione e l’etichettatura energetica sono le più grandi storie di successo dell’UE fino ad oggi”, commenta Mélissa Zill, Program Manager presso ECOS. “Tuttavia, la Commissione ha attivamente definanziato queste politiche per anni”. “l risultato  – aggiunge Jean-Pierre Schweitzer di EBB – sono maggiori emissioni e bollette energetiche più elevate per i cittadini”. 

Le due realtà stimano che grazie alle revisioni già in corso o previste nel prossimo Ecodesign Working Plan si potrebbero aggiungere altri 58 Mt/anno di riduzione delle emissioni entro il 2030. Ossia quasi il 4% degli sforzi totali necessari per raggiungere l’obiettivo climatico di fine decennio. Ulteriori 30 Mt di CO2 potrebbero essere tagliate indirettamente attraverso misure di efficienza delle risorse (ad esempio, aumentando la vita dei prodotti). “Per questo, gli aggiornamenti della progettazione ecocompatibile e dell’etichettatura energetica devono essere ambiziosi e attuati rapidamente”.

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