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E-commerce di prodotti low-cost nel mirino della Commissione Ue: “Serve più responsabilità”

E-commerce di prodotti low-cost nel mirino della Commissione Ue: "Serve più responsabilità"
Fonte Unsplash

Il commercio online continua a crescere, ma l’impatto inquinante di trasporto e logistica non sono da sottovalutare. Soprattutto di merci e prodotti di basso valore, cioè inferiore a 150 euro, che provengono da paesi al di fuori dei confini europei, e che rappresentano una quota importante di quello che viaggia su gomma. Secondo la Commissione, nel 2024 sono stati spediti prodotti per circa 4,6 miliardi di euro, entrate nel mercato dell’UE per un totale di 12 milioni di pacchi al giorno. Numeri enormi, ma soprattutto doppi rispetto al 2023 ed addirittura tripli rispetto al 2022. Quel che è ancora più pesante è che molte di queste merci non erano neanche conformi alla legislazione europea.

Rischi del commercio online

Il commercio elettronico apporta molti vantaggi ai consumatori, alle imprese, comprese le PMI, e all’economia dell’UE nel suo complesso, con circa il 70 % degli europei che acquista regolarmente prodotti online. Tuttavia, pone anche alcune sfide. Ciò è particolarmente vero quando si tratta dell’importazione di beni di commercio elettronico venduti e consegnati direttamente ai consumatori dell’UE tramite rivenditori e mercati online.

Per monitorare questo fenomeno, la Commissione sta adottando misure per affrontare i rischi derivanti dalle importazioni di basso valore vendute tramite rivenditori online di paesi terzi; infatti, questa valanga di prodotti extra Ue rischia di contenere prodotti nocivi, non conformi ai nostri elevati standard di prodotto, e che rischiano di danneggiare il commercio regolare, che rispetta le normative europee, ed infine rappresenta l’ennesima minaccia per l’ambiente oltre che aggravare la crisi climatica con trasporti ed emissioni di CO2.

Per contrastare questa pratica, la Commissione ha previsto una serie di azioni che fanno parte della comunicazione sul commercio elettronico “Un pacchetto completo di strumenti dell’UE per un commercio elettronico sicuro e sostenibile“, tramite il quale la Commissione incoraggia azioni nei settori delle dogane e del commercio, quali l’avvio di controlli doganali, la protezione dei consumatori e le leggi sui servizi digitali e sui mercati digitali.

L’origine cinese

Nel 2024, il 91% di tutte le spedizioni di e-commerce con un valore fino a 150 euro in ingresso nell’UE proveniva dalla Cina, e il loro volume è più che raddoppiato tra il 2023 e il 2024, passando da 1,9 miliardi a 4,17 miliardi di articoli. Questo incremento coincide con la crescita estremamente rapida di alcuni mercati online. In particolare, Temu e SHEIN hanno registrato una crescita esponenziale nel mercato UE, raggiungendo oltre 75 milioni di utenti in pochi mesi nel 2024. Alimentata da una pubblicità online pervasiva, prezzi bassi e consegne ultra-rapide, l’offerta di beni a basso valore attraverso tali piattaforme ha generato a sua volta una forte domanda da parte dei consumatori.

Responsabilità verso l’ambiente

Si stima che ogni anno vadano persi oltre 10 miliardi di euro a causa della mancata conformità dei prodotti agli standard UE che richiede ai produttori di rispettare “i requisiti di ecodesign e di etichettatura energetica e a offrire prodotti più efficienti, che consentono ai consumatori di fare scelte informate e contribuire a ridurre il consumo energetico complessivo e le emissioni” si legge in un passaggio della comunicazione.

Requisiti di sostenibilità più ambiziosi per i prodotti immessi sul mercato dell’UE saranno introdotti nell’ambito del Regolamento per l’Ecodesign dei Prodotti Sostenibili (ESPR). Il primo piano di lavoro ESPR è previsto per aprile 2025 e stabilirà i gruppi di prodotti prioritari per l’adozione dei requisiti di sostenibilità, inclusi aspetti relativi a opzioni di consegna e reso sostenibili. A luglio 2025 seguiranno norme sulla distruzione dei prodotti di consumo invenduti, comprese disposizioni sul divieto di distruzione di tessili e calzature invenduti.

Gli operatori di e-commerce, sia all’interno che all’esterno dell’UE, saranno soggetti alle stesse regole, con condizioni paritarie e gli stessi incentivi per l’immissione sul mercato UE di prodotti più sostenibili.
I requisiti applicabili ai prodotti, agli imballaggi e alla gestione dei rifiuti dovrebbero essere applicati efficacemente anche quando i beni sono immessi sul mercato attraverso l’e-commerce. Per questo, è necessaria una solida rete di ispettori ambientali e forze di polizia in tutta l’UE.

La Commissione esplorerà le modalità per garantire che il divieto di distruzione di alcuni prodotti di consumo e gli obblighi di trasparenza correlati all’e-commerce siano applicati efficacemente, anche da parte delle piattaforme di paesi terzi.

Le altre azioni previste dall’Ue

Gli obiettivi futuri

La Commissione invita la cooperazione con gli Stati membri, i colegislatori e tutte le parti interessate a mettere in atto le misure delineate nella comunicazione. Entro un anno la Commissione valuterà l’effetto delle azioni annunciate e pubblicherà una relazione sui risultati dei controlli rafforzati. Alla luce dei risultati, la Commissione valuterà se i quadri e le attività di applicazione esistenti siano sufficienti e adeguati. In caso contrario, saranno prese in considerazione ulteriori azioni.

L’aumento delle importazioni nel commercio elettronico verso il mercato dell’UE ha comportato numerose sfide. L’UE è pronta ad affrontare queste sfide, riunendosi come Team Europa per garantire che i cittadini e le imprese possano continuare a godere dei numerosi vantaggi degli acquisti online, riducendo al minimo i rischi di prodotti pericolosi che minacciano la salute e la sicurezza dei consumatori. Vogliamo vedere un settore dell’e-commerce competitivo che mantenga i consumatori al sicuro, offra prodotti convenienti e rispetti l’ambiente“, le parole di Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.

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