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Due esempi di ecodesign che rendono la filiera dei RAEE più circolare

Ecodesign
Fonte: Erion WEEE

Un workshop sull’ecodesign ha premiato i due progetti vincitori

(Rinnovabili.it) – Due progetti innovativi hanno vinto l’edizione dedicata alle apparecchiature elettriche ed elettroniche del workshop “Ecodesign the Future: EEE edition”, organizzato da EconomiaCircolare.com e Erion WEEE. Il workshop ha coinvolto 22 giovani provenienti da istituti e università italiane, guidati da esperti del settore. L’obiettivo era promuovere un approccio circolare e sostenibile attraverso l’ecodesign di prodotti e servizi. 

Spesso infatti vediamo la ricerca e l’innovazione concentrarsi sulla parte finale delle filiere, per gestire meglio i rifiuti, mentre è altrettanto fondamentale lavorare a monte, con una progettazione ecocompatibile. Ecodesign the Future l’ha fatto coinvolgendo le nuove generazioni e premiando due idee particolarmente interessanti.

Il primo progetto, Rigeneraee, ha ideato una banca dati per i pezzi di ricambio provenienti da elettrodomestici. L’obiettivo è valorizzare e promuovere il riutilizzo nelle fasi produttive. MyNd, il secondo progetto, si concentra invece sull’utilizzo del micelio, la parte vegetativa dei funghi, al posto della plastica in componenti elettroniche, migliorando la riparabilità e la sostenibilità ambientale.

“I ragazzi e le ragazze hanno preso questo programma molto seriamente e hanno sviluppato idee innovative”, dice Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE. “Per questo è stato molto difficile scegliere tra i 10 progetti realizzati dai partecipanti. Tra questi abbiamo privilegiato i due che maggiormente hanno risposto alla necessità di progettare prodotti e servizi in modo coerente con le tematiche della circolarità e della sostenibilità ambientale e sociale”.

I campioncini dell’ecodesign fanno scuola

Rigeneraee, nel dettaglio, ha creato un sistema integrato che individua, cataloga e valorizza le parti di ricambio usate per i RAEE del raggruppamento R2. Un sistema che dialoga con i diversi attori del processo: le aziende produttrici, i cittadini, i centri di raccolta e le imprese partner dei riparatori. L’idea è che le parti ancora in buone condizioni delle apparecchiature a fine vita possano essere utilizzate come pezzi di ricambio. Ogni parte viene catalogata e archiviata fisicamente in magazzini sul territorio e in digitale. Le banche dati così popolate sono poi messe a disposizione degli operatori, che possono richiedere il pezzo utile per la sostituzione. 

Il progetto Mynd, invece, applica l’ecodesign  ai RAEE del raggruppamento R4, in particolare le cuffie audio senza filo. L’idea qui è sostituire viteria, colle o resine per unire le varie parti, optando per incastri reversibili in grado di aumentare la riparabilità del prodotto. “La caratteristica vincente”, spiega Erion WEEE in una nota, “risiede nella capacità fonoassorbente del micelio, quella ecologica nella compostabilità che ne caratterizza il fine vita”.

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