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Da un’azienda tedesca la nuova frontiera degli imballaggi in erba

imballaggi in erba
Via depositphotos.com

Gli imballaggi in erba consumerebbero meno acqua ed energia, garantendo sostenibilità

(Rinnovabili.it) – Con l’industria del packaging sempre più affamata di carta e cartone, un’innovazione che viene da un progetto europeo potrebbe dare una risposta. Si tratta di un sistema per la produzione di imballaggi in erba, esplorato grazie ad un progetto Horizon 2020 finanziato dalla Commissione Europea.

L’utilizzo dell’erba potrebbe diventare strategico, visto che circa la metà dei 400 milioni di tonnellate di carta prodotte ogni anno nel mondo sono a base di pasta di legno.

Un processo che consuma circa il 40% del raccolto globale di legno industriale. Inoltre, il trasporto e la lavorazione del legno consumano molta acqua, sostanze chimiche ed energia. I costi e l’impatto ambientale crescono, e la filiera rischia di essere sempre più insostenibile. Creapaper, l’azienda tedesca che ha sperimentato il nuovo metodo, offre una soluzione a questo problema introducendo le fibre d’erba, prodotte mediante un nuovo processo meccanico brevettato, come nuova risorsa per l’industria cartaria.

 Le mille applicazioni degli imballaggi in erba

“Questo materiale innovativo ridurrà i costi delle materie prime delle cartiere del 50-70% rispetto alla pasta di legno”, è la convinzione alla base del progetto. Inoltre, è compatibile con le apparecchiature di produzione standard del settore. I prodotti realizzati con queste fibre sono privi di sostanze nocive. Potrebbero quindi diventare molto attraenti per applicazioni in imballaggi alimentari e non alimentari, tessuti e supporti per la stampa.

Oltre a lavorare con l’industria, Creapaper vuole utilizzare i circa 2 milioni di euro del progetto Horizon per attivare collaborazioni con grandi marchi per produrre per loro imballaggi in erba. Secondo i loro calcoli, “il materiale in fibra d’erba ha il potenziale per diventare la terza fonte di materia prima dell’industria della carta oltre alla pasta di legno e alla carta da macero”. In più c’è l’aspetto della sostenibilità: una tonnellata di pasta d’erba richiede circa 10 litri d’acqua, mentre la stessa quantità di pasta di legno ne richiederebbe circa 1.500. L’azienda tedesca sta installando la prima linea di produzione della fibra d’erba e ha in mente di rendere il processo non solo stazionario, ma anche mobile durante il progetto. “Ciò ridurrà la dipendenza dalle condizioni meteorologiche durante la raccolta dell’erba e consentirà in futuro l’estrazione e la commercializzazione di proteine ​​vegetali dalla materia prima, rendendo l’intero processo ancora più sostenibile ed economico”.

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