Il prodotto potrebbe offrire una valida alternativa alla produzione da cellulosa del legno, garantendo anche un minor impatto ambientale
Carta ecologica a base di polline, una produzione meno impattante
(Rinnovabili.it) – Un gruppo di scienziati della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore ha prodotto una carta ecologica a base di polline. Il materiale offre le stesse caratteristiche della tradizionale carta, ma può essere stampato e ripulito più volte, garantendone la riutilizzabilità. La ricerca, pubblicata su Advanced Materials lo scorso 5 aprile, ha mostrato infatti come una stampante laser possa stamparvi immagini a colori ad alta risoluzione. E come la “ristampa” possa essere ripetuta efficacemente fino a otto volte.
I vantaggi della ricetta NTU
La carta a base di polline si può rivelare una valida alternativa ecologica innanzitutto per il processo di produzione. La carta tradizionale è infatti ottenuta dalle fibre di cellulosa del legno, che subiscono diversi trattamenti ad alta intensità energetica. Il settore oggi impiega dal 30 e il 40% del legno industriale prodotto globalmente, con chiare implicazioni sulla gestione delle risorse forestali e delle emissioni.
Il Professor Cho Nam-Joon, autore senior dello studio, ha dichiarato: “A differenza della carta tradizionale a base di legno, il polline è generato in grandi quantità ed è naturalmente rinnovabile, rendendolo potenzialmente una materia prima attraente in termini di scalabilità, economia e sostenibilità ambientale”.
Anche il processo di produzione risulta significativamente meno impattante, essendo la carta di polline prodotta con un procedimento simile a quello del sapone. Per realizzarla gli scienziati hanno infatti rimosso i componenti cellulari i grani di polline di girasole usando idrossido di potassio. I grani duri sono stati quindi trasformati in particelle di microgel morbido, passaggio che elimina anche le componenti polliniche che generano allergie.
Utilizzando acqua deionizzata, gli scienziati hanno purificato il microgel, prima di metterlo in uno stampo di quadrato dove è stato lasciato a essiccare all’aria. Si è formato così un foglio di carta con un diametro di circa 0,03 millimetri, pari alla metà di un capello umano.
Ma la carta ecologica a base di polline risulta una verde anche perché riutilizzabile diverse volte. Il Professor Subra Suresh, presidente e autore senior dello studio, ha inoltre spiegato: “Si tratta di un nuovo approccio al riciclaggio della carta, non solo realizzando la carta in modo più sostenibile, ma anche estendendo la durata della carta in modo da ottenere il massimo valore da ogni pezzo di carta che produciamo”.
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Una carta ideale per la stampa e la “non stampa”
Per verificare la funzionalità della carta di polline, il team di ricerca ha provato a stampare un dipinto della serie di girasoli di Van Gogh con una stampante laser. Oltre a non essere danneggiata dalla stampante, la carta ha mostrato una buona resa. Se i colori risultavano leggermente differenti dalla stampa su carta legnosa, la risoluzione e la chiarezza erano molto simili e lo strato di toner si è depositato bene sulla superficie del foglio.
Gli scienziati ritengono inoltre che potrebbe essere utilizzata anche per la stampa non stampata. Si tratta di una tecnica elaborata negli ultimi anni, una valida alternativa ecologica alla rimozione dell’inchiostro prima del riciclo. La “non stampa” è caratterizzata da un legame più debole tra la polvere del toner e la carta utilizzata nelle stampanti laser.
Per le tecniche di “non stampa” su carta legnosa in genere è necessario utilizzare soluzioni chimiche come cloroformio o acetone, che indeboliscano la tenuta dell’inchiostro. Si tratta però di un passaggio che potrebbe danneggiare le proprietà fisiche del materiale, rendendolo inutilizzabile. Oltre a questo dato, le sostanze utilizzate sono comunque potenzialmente dannose per ambiente e salute. Per realizzare lo stesso processo con la carta di polline sono invece sufficienti comuni reagenti alcalini e acido acetico.
Ulteriori applicazioni
Lo studio ha dimostrato che la carta di polline risponde ai cambiamenti di umidità piegandosi, arricciandosi o addirittura “strisciando come un bruco”. Questa versatilità rende il materiale adatto a potenziali applicazioni in robotica morbida, oltre che alla stampa 3D.
Il polline di girasole è però solo una delle sostanze attualmente al vaglio del team di scienziati. Anche i grani di polline di camelia e di loto si stanno rivelando utili allo scopo, e questo potrebbe aprire nuove prospettive per la ricerca di alternative ecologiche alla carta tradizionale.