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Il primo sì del Parlamento europeo a caricabatterie unici per i dispositivi elettronici

Gli eurodeputati della Commissione per il mercato interno hanno adottato la loro posizione sulla revisione della direttiva Apparecchiature Radio

caricabatterie unici
Foto di Aqe da Pixabay

Verso caricabatterie unici nell’Unione Europea

(Rinnovabili.it) – Standardizzare i caricabatterie dei dispositivi elettronici. Ma anche riportare informazioni chiare sulle opzioni di ricarica in etichetta. Definendo una strategia ad hoc che consenta l’interoperabilità minima di qualsiasi nuova soluzione wireless. Questa quanto chiedono gli europarlamentari della Commissione per il mercato interno. Mercoledì 20 aprile i deputati si sono riuniti a Strasburgo per votare la loro posizione sul progetto di modifica della direttiva 2014/53/UE. Di cosa parliamo? Del provvedimento nato per armonizzazione le legislazioni degli Stati membri nell’immissione sul mercato di apparecchiature radio.

Da più di dieci anni l’Europarlamento chiede un intervento che facilitasse la creazione di caricabatterie unici per una serie di dispositivi mobili. Ma si è dovuto aspettare il 2021 prima che la Commissione europea proponesse una proposta normativa in tal senso. Il progetto è stato presentato dall’Esecutivo UE il 23 settembre dello scorso anno introducendo diverse misure interessanti.

Le nuove regole si applicherebbero a cellulari, tablet, fotocamere, cuffie, auricolari, console per videogiochi portatili, casse portatili e i dispositivi che possono essere ricaricati con ricarica cablata. Ed eliminerebbero per i consumatori la necessità di un nuovo caricabatterie e cavo ogni volta che acquistano uno dei dispositivi sopracitati. Prevedendo tra le altre cose, che i telefoni cellulari siano dotati di una presa USB “di tipo C” lato dispositivo, incorporando il protocollo di comunicazione di ricarica USB Power Delivery (USB PD).

Un’etichettatura chiara

La proposta di aggiornamento è ora in mano ai legislatori europei che dovranno definire le rispettive posizioni prima di negoziare un testo definitivo. Il Parlamento UE ha già fatto la prima mossa, approvando con 43 voti a favore e 2 contrari la relazione Alex Agius Saliba (MT, S&D). Il documento, che dovrà ora essere votato in aula, chiede informazioni più chiare e un’etichettatura che indichi le opzioni di ricarica, oltre alla presenza o meno del caricatore in maniera da semplificare le decisioni di acquisto. Non solo. lato ricarica wireless, i deputati chiedono alla Commissione europea di presentare entro la fine del 2026 una strategia che garantisca un livello minimo di interoperabilità per tutte le nuove soluzioni. 

Con mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili spediti in Europa ogni anno – per circa 11.000 a 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici generati – un caricabatterie unico per telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni andrebbe a beneficio di tutti”, ha commentato Saliba. “Aiuterebbe l’ambiente, il riutilizzo della vecchia elettronica, farebbe risparmiare denaro e ridurrebbe costi e disagi inutili sia per le imprese che per i consumatori”.