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Dagli scarti alimentari una benda ecologica made in Italy che riduce l’infiammazione

Benda ecologica
Credits: Istituto Italiano di Tecnologia

La benda ecologica accelera la guarigione abbassando l’infiammazione e i radicali liberi

(Rinnovabili.it) – Curare le ustioni e le lacerazioni della pelle è possibile utilizzando materiali più ecologici di molte alternative oggi in commercio. L’invenzione arriva del gruppo di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha sviluppato una benda ecologica dagli scarti alimentari per accelerare la guarigione delle ustioni utilizzando materiali vegetali. 

Il prodotto è descritto sulla rivista ACS Applied Bio Materials. Potrebbe essere adattato per trattare varie lesioni della pelle, rendendo pieno uso di quelli che altrimenti diventerebbero rifiuti organici. La benda agisce riducendo l’infiammazione e i radicali liberi, accelerando la guarigione. Composta da zeina, pectina e lecitina di soia, la benda rilascia vitamina C, un potente antinfiammatorio e antiossidante naturale. “Grazie alla sua natura spugnosa”, dettaglia l’Istituto in una nota, “la benda viene impregnata di vitamina C, per poi essere posizionata sulla bruciatura, dove rilascerà vitamina C regolando i livelli di infiammazione e riducendo la formazione di radicali liberi”.

Test in vitro hanno dimostrato la compatibilità del dispositivo con le cellule umane e la sua capacità di ridurre l’infiammazione e i radicali liberi fino al 70%. I test preclinici ne hanno confermato l’efficacia e ora il gruppo mira ora a sviluppare prodotti simili sempre a partire dagli scarti alimentari

L’approccio dell’IIT potrebbe portare a una serie di dispositivi che accelerano la guarigione non solo delle ustioni e che – allo stesso tempo – offrono una seconda vita agli scarti alimentari. Infatti la zeina utilizzata in questo esperimento è una proteina derivante dal mais, la pectina è uno zucchero che troviamo nella buccia di numerosi frutti e la lecitina di soia è una sostanza contenuta nell’omonima pianta. 

Come conferma Athanassia Athanassiou, Responsabile dell’Unità Smart Materials di IIT, “questa è solo una delle applicazioni possibili per questa tipologia di materiali intelligenti. Stiamo lavorando su altri dispositivi in grado di velocizzare la guarigione, non solo di bruciature, ma anche di differenti tipi di ferite come lacerazioni o ulcere cutanee, una patologia che in Italia interessa oltre mezzo milione di persone e che spesso provoca riduzione dell’autonomia individuale”.

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