L’Università del Surrey ha sviluppato un adesivo biodegradabile. Ha la stessa forza dei concorrenti ma non inceppa gli impianti di riciclo
La chiave del nuovo adesivo biodegradabile è un additivo chiamato tionolattone
(Rinnovabili.it) – I macchinari negli impianti di riciclo spesso si inceppano a causa degli adesivi utilizzati per articoli come le etichette dei barattoli o le scatole di cartone. Forse questo problema potrebbe sparire, grazie a un nuovo adesivo biodegradabile sviluppato da un team di ricercatori dell’Università del Surrey.
Non è il primo del suo genere. Esistono altri adesivi capaci di degradarsi facilmente e ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Ma in questo caso, gli scienziati sembrano aver trovato una formula capace di garantire le stesse prestazioni degli adesivi non degradabili.
Il team, che ha pubblicato la ricerca su Angewandite Chemie, ne parla come una colla “molto simile all’adesivo utilizzato sul nastro da imballaggio commerciale”. L’ingrediente chiave è un additivo chimico noto come tionolattone, che costituisce solo lo 0,25% della sua composizione.
Gli adesivi sono costituiti da una rete di molecole polimeriche simili a catene, collegate tra loro in modo irreversibile. Questo fa sì che si crei un accumulo di residui quando si riciclano materiali come vetro e cartone.
Le etichette possono essere staccate fino a 10 volte più velocemente
Secondo il professor Joseph Keddie, che ha guidato il team nella ricerca, il tionolattone fa la differenza. “Il nostro additivo crea quelle che chiamiamo connessioni tioestere degradabili nella rete polimerica e fornisce una soluzione innovativa per rendere i processi di riciclo privi di residui”, spiega.
Keddie è professore di Fisica della materia soffice all’Università della contea dell’Inghilterra sud-orientale. Questo termine racchiude una varietà di stati fisici deformabili da variazioni termiche. Della materia soffice fanno parte liquidi, colloidi, polimeri, schiume, gel, materiali granulari, e svariati tipi di materiali biologici.
Le connessioni create dall’adesivo sviluppato dall’Università del Surrey sono completamente degradate tramite i semplici processi di aminolisi o tiolisi. In pratica, tramite una reazione chimica con l’ammoniaca o con una molecola chiamata coenzima A.
Nei test di laboratorio che incorporano materiali di supporto come vetro, acciaio, plastica e carta, le etichette che utilizzano il nuovo adesivo potrebbero essere staccate fino a 10 volte più velocemente rispetto a quelle che utilizzano un adesivo tradizionale. Forse è stata trovata la soluzione per produrre etichette da imballaggio meno impattanti sui processi di riciclo.