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Contrastare il greenwashing facendo formazione e informazione: 2 anni di ERION

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Andrea Fluttero, Presidente Erion Compliance Organization

(Rinnovabili.it) – Informazione e formazione come armi contro il greenwashing: questa la riflessione fondamentale alla base della celebrazione del secondo anniversario di Erion. L’evento “Greenwashing, la musica deve cambiare”, nella cornice del Blue Note di Milano, ha visto alternarsi sul palco diversi attori che hanno raccontato i due anni di attività del più grande Sistema multiconsortile italiano di Responsabilità Estesa del Produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e dei rifiuti di prodotti del tabacco. 

La data scelta non è stata casuale: il 14 ottobre si è infatti celebrato l’International E-Waste Day e, per l’edizione 2022, Erion ha affidato a Ipsos un’indagine – presentata nel corso della serata – sul livello di conoscenza e la percezione degli italiani rispetto ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e ai Rifiuti di Pile e Accumulatori. 

L’evento è stato aperto dalla presentazione di “Effetto Farfalla”, una serie podcast realizzata da Chora Media in collaborazione con Erion WEEE, in uscita il 7 novembre 2022. Sul palco Serena Giacomin, Presidente di Italian Climate Network, voce guida del podcast, ha spiegato che l’obiettivo di “Effetto Farfalla” è sensibilizzare i cittadini sull’importanza di un corretto conferimento dei RAEE “aprire questi insospettabili scrigni di materiali preziosi per l’ambiente, svelarne il valore stragetico, capire in che mani affidarli e, soprattutto, capire quali sono gli effetti che possono avere le nostre scelte quotidiane quando si tratta di conferirli”. Graziano Nani, Branded Content Lead di Chora Media, ha aggiunto: “Sul tema RAEE c’è una scarsa conoscenza Effetto Farfalla è nato con l’idea di ribaltare questa prospettiva grazie a un concetto alto e poetico”.

Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, ha ricordato come: “Con la fusione di due importantissimi Consorzi, specializzati nel mondo dei RAEE, delle Pile ed Accumulatori, cioè Ecodom e Remedia, è nato un Sistema multiconsortile che ha messo a fattor comune le esperienze, il know how e le competenze acquisite dai due Consorzi che lo hanno generato in modo da poter offrire a più filiere, che siano coinvolte in un sistema di Responsabilità Estesa, queste competenze essendo molto più veloci, performanti ed efficienti. In questo modo Erion garantisce ai Produttori non solo la conformità normativa, ma anche tutta una serie di servizi e soprattutto il rapporto, sui temi della sostenibilità, con quello che c’è intorno: con i decisori politici, con i giornalisti, con l’opinione pubblica, con il mondo con cui i Produttori devono interfacciarsi”. 

La presentazione dello studio Ipsos

Il tema del corretto smaltimento dei RAEE, specie di quelli di piccole dimensioni, e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori è al centro della presentazione dello studio di Ipsos dal titolo “RAEE e RPA. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?”. L’indagine, presentata da Alberta Della Bella Senior Researcher di Ipsos,  ha svelato le case degli italiani siano piene di questi rifiuti.  Quando si parla di RAEE, in media ogni cittadino ne ha 9. ’81% dichiara di possederne almeno uno in casa ancora funzionante, ma inutilizzato e il 61% lo tiene anche se rotto (tra quest’ultimi per il 33% si tratta di vecchi cellulari, per il 23% di caricabatterie e per il 17% di laptop). Il motivo principale? Il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta. Stessa situazione per le batterie: più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste. 

Ciò che emerge poi, è che sono proprio i giovani (18-26 anni) a essere meno attenti all’ambiente, collezionando più RAEE rispetto alla media degli italiani: l’89%, infatti, dichiara di avere almeno un apparecchio elettrico o elettronico ormai in disuso e il 73% di non essersene disfatto anche se rotto. Basso, anche, il livello di conoscenza e consapevolezza in materia: solo il 26% dei giovani sa cosa significa l’acronimo RAEE e il 32% ancora non conosce le criticità ambientali legate a uno scorretto conferimento.

Un gap informativo che porta a gravi conseguenze: 4 giovani su 10 si sono liberati del proprio carica batterie gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Anche in tema pile e batterie esauste, i giovani risultano poco virtuosi: soltanto il 39% conosce i rischi di uno sbagliato conferimento e il 70% le tiene in casa anche una volta scariche. Il problema del greewashing e le risposte di Erion

Luca Perri, Astrofisico e divulgatore scientifico, ha spiegato come “Le strategie comunicative del greenwashing sono variegate. Una è quella produrre una comunicazione scorretta o omissiva. Un’altra è quella di operare un abuso di slogan marcatamente green, possibilmente collegati ad ambientazioni bucoliche. Infine, greenwashing significa mistificare le performances e gli impatti ambientali senza che questi siano in alcun modo certificati da terze parti indipendenti. Questi sono problemi di cui si inizia a parlare e ciò non può che far bene per evitare sempre di più questa pratica sbagliata. La strada da seguire passa dalla regolamentazione volontaria, dall’analisi dell’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita del prodotto e dalla comunicazione ai consumatori”.

Formazione e informazione

Le attività di informazione e sensibilizzazione, lungi dal costituire un aspetto residuale, sono invece essenziali. Questo il fil rouge degli interventi di Marica Di Pierri e Laura Greco, rispettivamente Direttrice Responsabile e Responsabile Formazione del magazine EconomiaCircolare.com, arrivato anch’esso al secondo anno di vita. “Compiamo due anni anche noi – ha detto Di Pierri – e lo facciamo ricordando la strada che abbiamo iniziato, e percorso, con l’idea di raccontare il cambio di paradigma lineare con un giornalismo costruttivo che ci ha portato a scrivere oltre 1.500 articoli”. Greco ha aggiunto: “Noi crediamo che l’economia circolare e la transizione ecologica abbiano bisogno di formazione e informazione. La formazione non è lineare ma guarda alla circolarità dei saperi. In un momento come questo in cui in Italia esiste un disallineamento tra domanda e offerta di competenze è importante formare ai green jobs”.

Nel corso della discussione Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, ha raccontato il nuovo Programma di comunicazione “DireFareRAEE” fortemente voluto dai Produttori del Consorzio, che prevede numerose iniziative e partnership in ambito istituzionale ed educativo. Tra queste proprio la serie di podcast “Effetto Farfalla” e il progetto “Training for circularity – WEEE edition”, un percorso formativo finanziato da Erion WEEE – in collaborazione con CDCA ed ENEA – per 10 borse di studio per la formazione di nuovi professionisti che possano avere competenze strategiche nel settore della chiusura dei cicli della filiera dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Gli ambiti di ricerca e formazione sono stati raccontati da Laura Cutaia, responsabile del laboratorio valorizzazione delle risorse nei sistemi produttivi e territoriali ENEA. Se due delle borse saranno dedicate alla comunicazione sostenibile, le restanti otto vedranno entrare tra le fila di ENEA giovani che approfondiranno i temi del metabolismo materico del mondo dei RAEE, per verificare le relazioni dei flussi di materiali tra le varie filiere, ma anche strumenti di misurazione effettiva della circolarità, da mettere a disposizione delle imprese per verificare le proprie performance e dei cittadini per tutelarli dal greenwashing. Gli studi di ENEA si concentreranno inoltre, su una serie di approfondimenti tecnologici per migliorare la gestione del fine vita dei rifiuti elettrici ed elettronici, e sull’ecodesign dei RAEE, per migliorarne le prestazioni in termini di efficienza. 

La serata è stata chiusa dall’intervento di Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, che ha ricordato come: “Non si può contrastare il greenwashing giocando da soli. Non possiamo affrontare questi problemi in modo egoistico, ma dobbiamo creare una rete di connessioni e relazioni che puntino realmente alla sostenibilità e al bene del pianeta”.

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